Scozia 3.0: la distilleria di Aberlour, lo Spey e Lossiemouth

Diario di viaggio

Giovedì 2 novembre – pomeriggio

Ci lasciamo alle spalle l’Aberdeenshire per entrare nel Moray, in un’area denominata Speyside: grazie al fiume Spey, qui la produzione di whisky è profondamente radicata e diffusa. È il regno delle distillerie, e se ne parano così tante davanti ai nostri occhi lungo la strada che quasi stentiamo a crederci. Ammetto che mi piacerebbe fermarmi per dare un’occhiata almeno all’esterno, ma abbiamo appuntamento per le 14 al piccolo villaggio di Aberlour.
Come se non fossimo già abbastanza frastornati, ad accoglierci all’ingresso del paese c’è la maestosa fabbrica Walkers, che produce lo shortbread più famoso di Scozia e probabilmente del mondo. Ok, a questo non eravamo davvero preparati. 800 anime, una distilleria E Walkers???? Avete un piccolo cottage libero per me?

Arriviamo alle 13.50 e troviamo la nostra guida, Linda, che ci attende. I vividi colori autunnali fanno da cornice ad una distilleria tutto sommato piccola, ma che sembra uscita da una rivista. Accanto, le scorre un piccolo ruscello che da il nome al paese:  Lour burn, affluente dello Spey, in gaelico significa “mouth of the chattering burn“.
A noi si uniscono una coppia di americani ed una famigliola italiana sulla quale cercherò di evitare commenti acidi. La visita è molto interessante e si svolge in 4 fasi: storia, area produttiva, magazzino e sala degustazione.  All’interno è severamente vietato fare foto, regola che ovviamente rispetto anche se a malincuore. Mi rifaccio all’esterno e nella splendida sala degustazione, dove Linda ci fa assaggiare ben 6 diverse espressioni di Aberlour, incluso un new make.

La nostra guida è così carina da fermarsi con noi mentre ci godiamo il whisky (non Týna, la guidatrice, alla quale non è permesso) per svelarci qualche aneddoto e darci consigli sui luoghi da visitare, come ad esempio un piccolo ponte sullo Spey voluto dal fondatore della distilleria, Mr Fleming.
Ce ne andiamo profondamente soddisfatti della scelta; nonostante i proprietari siano i Chivas Brothers, dei giganti del settore, la visita è bel lontana da quella dello scorso anno fatta ad Aberfeldy, che vedo sempre di più come uno show per turisti: carina certo, probabilmente perfetta per chi si avvicina al mondo del whisky per la prima volta, ma assolutamente impersonale.

Le due ore sono volate, ed il cielo comincia già a scurirsi. Raggiungere Elgin con il buio non ha senso, decid(iam)o quindi di trattenerci ad Aberlour ancora un po’ e seguire il consiglio di Linda: cercare il ponte sullo Spey e fare razzia di shortbread. Pare che al negozio annesso abbiano confezioni di biscotti “difettati” non idonei alla vendita a due lire. Mmmmmm…
Walkers è davvero enorme, ma individuiamo subito il punto vendita. E la famigerata parete degli scarti. Che sono praticamente regalati!!!! Facciamo mente locale su quanto spazio abbiamo nel bagaglio a mano, lasciato volutamente mezzo vuoto per fare scorta di schifezze cibarie scozzesi. Usciamo con un chiletto di roba tra mince pies e shortbread classici o ricoperti al cioccolato, spendendo tipo 5£. 5 STERLINE.

Il ponticino è facilmente visibile dalla strada. Cerchiamo un varco nel piccolo cimitero del paese, e alla fine scoviamo un sentiero che ci porta dritti sulle rive dello Spey; che è il secondo fiume più lungo di Scozia, ma il più veloce del Regno Unito. Ed eccola là, quella sensazione di pace assoluta che riaffiora. Ci siamo noi, le nostre risate, il ponte, il fiume. Qui non c’è spazio per i problemi o le preoccupazioni, è tutto distante, tutto senza importanza. I miei pensieri vengono interrotti dallo sbuffare di Pavel II, che evidentemente è di tutt’altro avviso. In effetti è quasi buio, comincio ad accusare la stanchezza e l’hotel sembra un’opzione molto allettante. Diciamo addio a questo piccolo angolo rurale di Scozia per dirigerci verso il mare, verso Lossiemouth.

L’hotel Stotfield è uno di quelli vecchio stampo, scelto quasi esclusivamente per il prezzo vantaggioso. Passando per i suoi corridoi, che aspettano pazientemente una nuova moquette, si percepisce un passato probabilmente sfarzoso; il presente però appare abbastanza inquietante. La nostra camera quadrupla è piccolina e con 4 letti singoli, una tv, un bollitore, shortbread omaggio ed un bagno leggermente trasandato. Mi sento comunque sollevata di non dove uscire per cena, approfitteremo del ristorante al piano terra. Incrociando le dita.

Una volta che ci mettiamo a sedere e vediamo il menù, i dubbi cominciano a sparire. Quando ci portano i nostri piatti poi, sento fermamente che potrei mangiare qui per il resto della mia vita. Il fish&chips è sicuramente il più fresco che abbia mai provato, i gamberi dell’antipasto sono deliziosi, il dolce chiude alla grande una cena sorprendente. Sull’hotel possono esserci dubbi, sul ristorante proprio no!

Venerdì 3 novembre – mattina

Se la serata è stata quasi idilliaca, non posso dire lo stesso del risveglio. Le URLA dei gabbiani che sembrano litigare attaccati alla nostra finestra buttano giù dal letto me e Týna una mezz’ora buona prima della sveglia, mentre gli uomini se la dormono alla grande. Così come la cena, anche la colazione è veramente ottima, e lasciamo l’hotel tutto sommato soddisfatti della scelta.

Prima di proseguire verso la seconda distilleria del viaggio, voglio però fare un giro per il lungomare di Lossiemouth, del quale ho letto un gran bene. Proprio di fronte all’albergo c’è la sede del Moray Golf Club, che ha una vista sul faro e sul mare che lascia a bocca aperta. Ma io ho in mente un luogo ben preciso, un piccolo ponte in legno che attraversa la foce del fiume Lossie e collega la terraferma alla East Beach.

La strada che ci indica il navigatore ci regala una perfetta veduta panoramica, tanto che dalla foga, per scendere dall’auto, cado rovinosamente. Gli altri confesseranno: “hai aperto lo sportello, sei sparita e dopo due secondi ti abbiamo vista che correvi verso la balaustra, quindi non siamo scesi perchè probabilmente non ti sei fatta niente”. Ehm ehm, grazie eh, begli amici. In realtà mi fa male TUTTO, ma al momento sono troppo distratta da ciò che mi circonda per preoccuparmene.

Il cielo sembra disegnato con un pennello e la luce che filtra tra le nuvole dona alla baia davanti ai nostri occhi un effetto surreale. Attraverso il ponte, impaziente di raggiungere la spiaggia ed incredula della sconvolgente bellezza di un luogo dal quale non mi aspettavo niente.
Anche in questo caso ci siamo solo noi quattro. Vediamo un signore che porta a spasso il cane, ma sembra lontano anni luce, come il resto del mondo. E mi ritrovo a pensare, di nuovo, che non vorrei essere in nessun altro posto, che vorrei rimanere qui all’infinito.
I sogni ad occhi aperti vengono spazzati via dalle lancette dell’orologio, o meglio, dallo schermo dello smartphone. Ci aspettano a Forres, dobbiamo andare. Saluto a malincuore Lossiemouth, sperando con tutta me stessa che si tratti di un arrivederci.

Dove dormire a Lossiemouth

Ammetto che l’unico motivo per cui ci siamo ritrovati a Lossiemouth è per l’hotel nettamente più economico di quelli ad Elgin e dintorni. Lo Stotfield mi ha ricordato molto il Ramsay Arms di Fettercairn, anche se in quanto a fascino non regge il confronto. Ha un aspetto piuttosto decadente ed avrebbe decisamente bisogno di una rinfrescata, ma le 95£ spese per una quadrupla con un’abbondante colazione inclusa sono state comunque un bell’affare.

Dove mangiare a Lossiemouth

Sul ristorante all’interno dell’hotel Stotfield, non ci sono dubbi: lo consiglierei tranquillamente a chiunque. La scelta dei piatti è ampia, in più per gli ospiti è possibile acquistare un pacchetto a 20£ che include un antipasto o un dolce più il piatto principale, ed una bibita a scelta.
A differenza dalla camera, la sala è molto carina e curata, ed il servizio ottimo. Gli ingredienti sono di prima scelta ed assolutamente freschi. Il fish&chips una gioia per il palato!

La distilleria di Aberlour e Lossiemouth valgono una visita?

Curiosi, appassionati, inesperti: la distilleria di Aberlour è un’ottima scelta per ognuna di queste categorie. Le dimensioni contenute e una guida attenta ed esperta rendono la visita un vero piacere, che sono convinta invoglierebbe chiunque a volerne sapere di più sul mondo del whisky. Al modico prezzo di 15£ abbiamo assaggiato delle vere bontà, ed allungato la lista delle bottiglie che vorremmo avere nella nostra collezione. Se si è in zona, anche il paesino merita una veloce visita, ed ovviamente non si può non fermarsi a fare incetta di shortbread da Walkers.

Impazzisco al pensiero che potrei non aver mai messo piede a Lossiemouth, se non fosse stato per il prezzo dell’albergo. Grazie Stotfield Hotel, grazie!!!! Non avrei probabilmente mai assistito a quello spettacolo, mai sognato ad occhi aperti al cospetto di quella piccola romantica baia.
Ecco perchè,  a mio avviso, una visita alla regione del Moray non può non includere Lossiemouth.

There are 22 comments
  1. Ahaha Celeste, lo so che non è bello ma leggere la descrizione della tua caduta mi ha fatto ridere 😛
    Bellissimo racconto anche stavolta, vorrei essere in quel negozio walkers e vorrei mangiarmi quel fish and chips che sembra davvero appetitoso!! Un abbraccio!

    • Ahahaha Beatrice lo sai che penso? Che un pochino me l’hanno tirata, visto che li costringo sempre a fermarsi quando non avrebbero voglia xD
      Guarda, pensavo di poter “archiviare” quest’area, invece mi sa proprio che ancora è troppo troppo presto. Fraserburgh ad esempio com’è?
      (Walkers è deleterio, ringrazio di aver avuto il solo bagaglio a mano con me).
      Un bacione, grazie di essere passata!

      • Anche Fraserburgh mi manca, tutta quella parte di Scozia, il Moray e lo Speyside, non l’ho mai visitata :O Però mi ispira tutto un sacco! Cerca qualche foto sui villaggi di Pennan e Crovie, ti verrà voglia di tornarci subto!!!

        • Pennan e Crovie me li avevi già nominati prima della partenza e ci avevo guardato, ma rientravano nel giro lungo la costa e non avevamo tempo. Mi sono salvata i nomi però, magari un giorno… 😀

          • Ahhhh anch’io, li sogno da un bel pò! Buona serata Celeste, un bacio!

  2. Mi piacerebbe visitare una distilleria piccola come questa, perché finora ne ho viste solo due, una proprio un Scozia e l’altra in Irlanda del Nord, dove però il tour era più che altro uno show per i turisti.
    Che colori magnifici, nonostante la stagione 😍

    • Posso chiederti quale distilleria hai visitato in Scozia? Comunque questa era piccola, ma quella di cui parlerò nel prossimo articolo ancora di più, anche se la differenza non è stata così evidente come le due dello scorso anno.
      Quei colori mi stanno rovinando, me li risogno di notte! Grazie di essere passata Silvia, un bacione!

  3. È proprio un bel gioiellino. I luoghi poco conosciuti come questo attirano molto perchè sembrano essere ancora in grado di custodire gelosamente un’anima autentica, lontano dal frastuono dei turisti e dal commerciale.
    Bellissimo il racconto della caduta e soprattutto la giustificazione dei tuo compagni di viaggio sul mancato soccorso 😂
    Ps : ora soffrirò tantissimo per aver letto le parole FISH AND CHIPS.
    Un abbraccio.
    Angelica

    • Hai centrato proprio il punto Angelica, magari sono paesini che rispetto a castelli sfarzosi o viadotti sulla carta sono poco o niente, ma hanno quell’autenticità che ti stende. E mi sento fortunatissima ad aver avuto la possibilità di averlo tutto per me.
      Che amiconi che ho, vero??? Passato il trauma iniziale, hanno continuato a prendermi in giro fino alla fine del viaggio…
      Quel fish & chips è MONDIALEEE!!
      Grazie di essere passata, un bacione!!!

  4. Confermo! Sembra veramente sospeso nel tempo, dipinto, lontano anni luce da noi. A volte le necessità, in viaggio, ci permettono di scoprire delle vere perle, piene d’atmosfera.
    La nostra visita alla distilleria, del lontano 2012, è offuscata dal fatto che quel giorno stessi malissimo. Per cui, in realtà, ricordo davvero poco. Mannaggia, allo stomaco… Però, sarei curiosa di sapere cosa hanno combinato i nostri connazionali, sui quali vuoi stendere un velo pietoso: non è che mi dai un piccolo indizio?
    Quindi Elgin alla fine non l’avete vista? Peccato, perché è davvero suggestiva, soprattutto al tramonto!
    In ogni caso, anche questa tappa è piena di paesaggi, colori, sensazioni da romanzo 😍!
    A presto,
    Claudia B.

    • E come non darti ragione, spesso e volentieri è per caso che si scoprono i posti migliori. Che distilleria avete visto? Credo tu non me l’abbia mai detto. Comunque sei proprio sfortunata con questi malesseri, ti regalo un corno portafortuna quando lo trovo!
      Ehm il “problema” principale era che sembravano lì per caso, completamente spaesati. La mamma annoiata che dopo un po’ non voleva nemmeno più che il figlio traducesse, il babbo il classico buontempone che deve parlare e fare battutine anche se non aveva niente da dire. Anche la guida delle volte l’ho vista un po’ perplessa xD
      Siamo passati per Elgin a buio, ma ho notato che sembra davvero bella. Pensavo di aver “chiuso” con questa regione, ma c’è troppo da vedere, quindi me lo lascio per la prossima volta 😉
      Un baciotto, grazie di essere passata!

  5. Che sofferenza, quando vorresti avere una collezione di bottiglie di whisky infinita ma poi guardi il cartellino del prezzo e te ne vai con la coda tra le gambe XD Però le tasting session sono il modo migliore per rimediare. Anche se non possiedi la bottiglia, almeno puoi dire di averne assaggiato il contenuto. In Irlanda ho assaggiato un whisky che costava oltre i 200 euro! Robe di cui andare fieri!
    (non vedo l’ora di esplorare le distillerie di Scozia!)

    • Eva, hai dipinto un quadro della situazione perfetto! C’è da dire che i whisky prodotti ad Aberlour non hanno prezzi particolarmente proibitivi, quindi ho buone speranze. Più che altro manca lo spazio, siamo già a quota 50… non vado pazza per i whisky irlandesi a dire la verità, Pavel mi prende in giro perché ormai punto direttamente al cask strenght xD
      In Scozia comunque ti consiglio di lasciar stare le distillerie troppo grandi e concentrarti su qualcosa di più raccolto ed autentico. Tienimi aggiornata 😉

      • Eh, mi sa che la Scozia però se va bene la visiterò nel 2019, ho altri viaggi programmati per l’anno prossimo, non proprio in destinazioni da whisky. Avete 50 bottiglie di whisky a casa? Wow, forse il prossimo whisky tour lo devo organizzare a casa vostra allora!! 😀 😀 😀

        • Mi hai incuriosito! Bè dai, l’importante rimane viaggiare, la destinazione vale fino ad un certo punto 😉
          Glielo dico sempre al fidanzato che potrebbe mettere sù una mini attività, non sono mica molti a poter vantare una collezione simile, anche se di bottiglie particolari non ne abbiamo molte!

  6. Partiamo dall’inizio: ma quanto sono buoni gli shortbread?? <3
    Comunque anch'io cado spesso! Invece questa distilleria mi attira un sacco, non la conoscevo.

    • Giulia… non farmi iniziare a parlare di shortbread che non finiamo più! Ho la ricetta calda a casa, appena viene un po’ più di freddo mi mettò giù e li faccio.
      La distilleria è molto bella e davvero interessante, se capiti in zona te la consiglio 😉
      Grazie di essere passata!

  7. Ciao Celeste! Adoro questa parte della Scozia .. e che belle le descrizioni delle tue avventure 🙂 sembra di trovarsi lì con te ! Grazie per questo viaggio nei ricordi !!

    • Ma ciao guru dei viaggi in Scozia! Tra voi, Beatrice ed Ilaria mi manderete al manicomio, sono sempre a sognare ad occhi aperti a leggere i post!
      Non mi aspettavo un granchè da questa zona, ti dico la verità. Invece colpita ed affondata, tanto che spero di tornarci presto per approfondire un altro po’!
      Grazie a te per le belle parole e per essere passata a leggere, un bacione!

      • 💙💙💙💙 grazie Celeste!!! Troppo gentile, come sempre del resto 😊😊
        Non posso non farti ragione … infatti anche io non vedo l’ora si tornare 💝💝💝

  8. Posso iniziare dalla tua caduta? 🤣🤣🤣 Sono morta dal ridere!!! A parte questo (aspetta che torno seria!) ho gli occhi a cuori per i colori dei paesaggi, che spettacolo! E la cabina rossa, sola, abbandonata?
    Non so dirti cosa mi sia piaciuto di più di questo racconto, sto prendendo un sacco di appunti, perché sicuramente la visita ad una distilleria è nella mia wishlist scozzese! Magari riuscirò anch’io a fare incetta di dolcetti “scartati”!
    Un abbraccio

    • Ti giuro, sul momento stavo bene, ma mi è bastato risalire in macchina per sentire gli acciacchi… il gomito ancora mi fa un po’ male xD
      La cabina rossa è lì sola e abbandonata, volevo rimanere a fargli compagnia ma non ci sono riuscita… guarda, se passi da quella zona, di distillerie ce ne sono a bizzeffe, ed unirle ad una scorta di shortbread è sempre una buona idea!
      Un bacione Silvia, buona giornata!

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