Il nostro viaggi in Scozia si avvia velocemente al capolinea… ma manca ancora una delle tappe fondamentali, la distilleria di Glencadam a Brechin.
Lunedì 31 ottobre
Dopo una nottata tranquillissima (siamo probabilmente gli unici ospiti dell’hotel), facciamo la valigia e scendiamo per la colazione, inclusa nelle 55£ della camera. Veniamo fatti accomodare e ci viene servito tè/caffè con del pane tostato da accompagnare a delle marmellate freschissime. Tutto normale (tranne per la caffettiera grande a testa) finchè non ci viene offerto un vero e proprio menù da cui scegliere il “piatto principale”. Leggiamo il tutto con gli occhi di fuori. Io, che solitamente colazione non la faccio, sarei a posto, ma come rinunciare? Prendo della granola con yogurt greco e marmellata ai frutti di bosco. Pavel si vede invece recapitare un croissant con salmone affumicato, salsa olandese e uova in camicia, uno spettacolo!!! Ed è tutto divino. Ci alziamo da tavola felici di essere al mondo, e grati di essere finiti qui.
Al check-out la receptionist, molto carina, ci spiega come raggiungere Brechin. E scopriamo che per la cena abbiamo speso un totale di 37£ in due. Torneremo, ah se torneremo!
Prima di salire in macchina, diamo una rapida occhiata al paesino, che di particolare ha un bellissimo arco sulla via principale. 5 minuti sono però più che sufficienti a vedere tutto.
Siamo in leggero ritardo, ed oltretutto non riusciamo a trovare la distilleria. Dobbiamo affidarci al navigatore online per scovarla: è nascosta quasi nel centro del paese, che è molto più grande di Fettercairn, e praticamente priva di indicazioni. È anche molto meno “scenografica” di quella di Aberfeldy, ma a noi interessa ben poco.
Siamo gli unici visitatori, ed impieghiamo qualche minuto prima di rintracciare Douglas, la persona con cui mi ero accordata un paio di settimane prima. Gli raccontiamo dell’altra distilleria, ragion per cui evita di spiegarci di nuovo tutti i vari processi, passando direttamente a farceli vedere. Ci affascina in particolare la lievitazione, dalla quale si ottiene una sorta di birra grezza che poi viene distillata due volte. Ci rivela che la maggior parte della loro produzione è acquistata per blend francesi e che la quasi totalità del fatturato viene da lì. Ci porta poi nel capannone dove vengono riempite le botti, ed infine nel magazzino di invecchiamento. Nemmeno le piccole difficoltà di comprensione per il suo forte accento scozzese ci fermano ormai!
Confesso a Douglas che non mi piaceva il whisky, ma dopo aver assaggiato il loro 10yo mi si è aperto un mondo. Si vede che gli fa piacere, ma non commenta. Ci fa accomodare nel salottino delle degustazioni. Ci sono varie bottiglie in esposizione, ma lui vuole iniziare con altro: il “new spirit“, ovvero l’alcol distillato appena 3 giorni prima. Sembra di ingoiare fuoco puro, fuoco al sapore di ananas! È la prima volta che sento distintamente un sapore. Ci fa poi continuare con il 10yo, il 15, il 18 e il 21. Estasi, estasi pura! Mi chiede se il 10 anni è ancora il mio preferito, ma non so proprio cosa rispondere. Ci fa riassaggiare il new spirit, che a suo avviso adesso avrà un nuovo sapore; verissimo ovviamente. Ananas e albicocca.
La discussione si sposta sui blend e sui bourbon americani, e Douglas tira fuori dal cilindro un new spirit di mais, che producono in piccole quantità, per farci capire ancora meglio la differenza. Veramente imbevibile, non solo per l’elevato livello di alcol. Ci accorgiamo che già passate 2 ore, ma non possiamo andare lasciando qualcosa nel bicchiere.
Il tour e la degustazione sono gratuiti, ad offerta libera. Eravamo partiti con l’idea di 10£ a testa come ad Aberfeldy, ma adesso il solo pensiero ci sembra oltraggioso, perciò optiamo per 20£. Douglas ci porge una cassettina chiusa dove mettere i soldi, che andranno al gattile locale. Altre ragioni per adorare questo posto ne abbiamo?
Prima di andare, ho il dovere morale di confermargli che era tutto divino, ma niente batte il 10yo. Troviamo anche il tempo di fare una miriade di foto all’esterno e Pavel decide di acquistare due bicchieri ricordo, l’unico “souvenir” disponibile.
Sono quasi le 13 e dobbiamo decidere quale sarà la nostra prossima tappa. Considerando che dobbiamo dirigerci a sud verso Edimburgo, le opzioni sono Dundee o St Andrews. Ancora triste per non aver potuto visitare la cattedrale di Dunkeld, spingo per vedere quella di St Andrews, ed indovinate? Diventa quella la nostra prossima meta.
Dobbiamo comunque attraversare Dundee, e Pavel prega di fare una sosta allo stadio. O meglio, tra gli stadi: infatti le strutture delle due squadre della città sono ai lati della stessa strada! Ovviamente lui ha una preferenza, il Dundee United, quindi compriamo al volo la sciarpa e proseguiamo.
Arriviamo a St Andrews che sono quasi le 15. Troviamo facilmente parcheggio proprio di fronte all’università, una delle più prestigiose di Scozia. Le strade sono affollatissime, non di turisti ma di studenti. Troviamo un ristorante/caffetteria lungo la strada principale e decidiamo di pranzare; io personalmente sono ancora un po’ scombussolata dalla quantità di alcol ingerito, anche se il forte senso di sonnolenza è ormai passato. Prendiamo a metà con Pavel un tagliere con diversi tipi di pesce cucinati in vari modi, accompagnato dal solito sidro: anche stavolta ottima scelta, con una spesa totale di 28£.
I ragazzi non sono ancora “sazi” e scorgono un whisky bar. Entriamo, ma la scelta è enorme e loro forse non saranno sazi, ma sono decisamente provati. Usciamo ed andiamo oltre. Ci incamminiamo verso le rovine del castello, che dà direttamente sul mare. Il tempo è bellissimo ed è tutto molto tranquillo e suggestivo. Proseguiamo poi verso la cattedrale, che però è già chiusa. Non è possibile, non sono nemmeno le 16.30! Per fortuna almeno qui ci sono vari cancelli, la luce è ancora buona ed è facile fare qualche foto dell’interno, che custodisce, insieme alle rovine, un cimitero. È davvero un luogo meraviglioso!
Torniamo verso la macchina e ci dirigiamo all’ultima tappa di giornata, prima di raggiungere il b&b a Glenrothes: Falkland. Nel paesino, sede di un importante palazzo che ospitò, tra gli altri, Mary Stuart, è stata girata la primissima puntata di Outlander, ed io non sto nella pelle.
Lo raggiungiamo in una mezz’oretta, quando è già quasi buio. A risentirne sono ancora una volta la foto, ma non importa: sembra di essere sul set, è tutto perfettamente uguale. Nessuna traccia del fantasma di Jamie però… missione fallita. Gli altri mi guardano come se fossi matta ed aspettano pazientemente. Mi sa che ho degli amici fantastici!
Il Firbank B&B dista appena 15km. Abbiamo qualche difficoltà a trovarlo perchè rimane un po’ nascosto e non ci sono indicazioni visibili. La proprietaria, Hellen, è gentilissima e molto premurosa, ed ha una casa meravigliosa! Non ha niente da invidiare a quelle che si vedono sulle riviste. Ci consiglia un ristorante lì vicino per cena e si offre di prenotarci un tavolo. Abbiamo un’ora abbondante per riposarci un po’.
Il locale è veramente molto bello, in stile scozzese moderno. Il servizio è un po’ lento e il cibo non ci fa impazzire, ma le 42£ spese a coppia sembrano comunque un prezzo equo per quantità e location.
Rientriamo abbastanza presto, la stanchezza comincia a farsi sentire. Prima di dormire però cominciamo a parlare di Capodanno, e dopo vari dibattiti scegliamo la destinazione e prenotiamo anche l’appartamento! Dove però non lo dico ancora…
Chiudiamo gli occhi cercando di non intristirci troppo… domani si riparte.
Considerazioni finali
*Fettercairn: se passate nella zona, da fermarsi anche solo per dormire al Ramsay Arms Hotel ed usufruire della loro lussuosissima colazione! C’è una distilleria anche qui.
*Distilleria di Glendacam a Brechin: per noi è stato il paradiso, una delle esperienze più belle di sempre. Tuttavia, la consiglierei davvero a chi è devoto a questo whisky e non si sta avvicinando per la prima volta a questo mondo, o si rischia di non apprezzarla fino in fondo e sarebbe un peccato.
*St Andrews: sicuramente uno dei posti che mi è rimasto di più nel cuore. Le sue stradine, i suoi mille comignoli, le scogliere sul mare e la bellissima cattedrale. Una città da non perdere.
*Falkirk: molto suggestiva, sembra un paesino uscito da un libro di qualche secolo fa. Il palazzo è molto bello e sicuramente interessante, facile da raggiungere. Tuttavia, se non fosse stato per Outlander, probabilmente mi sarei probabilmente diretta altrove.