Diario di viaggio
Mercoledì 31 ottobre 2018
Ad un anno di distanza, finalmente ci rivediamo Scozia mia.
Sembravano passati anni, non 12 mesi appena, ed il bisogno di tornare era così forte che ho prenotato senza pensarci il volo di ritorno prima che di andata, tentata da un prezzo troppo invitante per lasciarselo scappare. Era giugno, e mi sono maledetta mille volte mentre cercavo di scovare un’andata decente, che alla fine si è palesata in un volo con scalo a Bruxelles che aveva polverizzato il risparmio della tratta Edimburgo-Bologna. Sinceramente? Chissenefrega. Sarei andata anche a nuoto, e di certo non ho alcun rimpianto.
Il volare poi con una compagnia come la Brussels Airlines, con la garanzia che in caso di ritardo ci avrebbero aspettato, ed in più con un bagaglio a mano imbarcato che abbiamo rivisto sano e salvo direttamente ad Edimburgo, ha reso il viaggio tra i più rilassanti mai fatti; peccato solo per l’aeroporto di Zaventem, pieno di cioccolata fino a scoppiare, e col sushi tra i più buoni che abbia mai mangiato. Peccato per l’ora scarsa a nostra disposizione, perché ci sarei rimasta tutta la notte!
Ma non c’è tempo per lo shopping, abbiamo un emozionante viaggio on the road che ci aspetta!!
Atterriamo ad Edimburgo intorno alle 22.15, un po’ più tardi del previsto. Mi sale subito l’ansia, il check-in dell’hotel a South Queensferry è fino alle 23 e noi dobbiamo ancora ritirare la macchina. La coda al banco Sixt è minima, ma sembra scorrere al rallentatore. Decido di chiamare ed avvisare del ritardo, ed una ragazza gentilissima mi dice di non preoccuparmi, aggiungendo qualcos’altro che proprio non riesco a capire. E uno. Bentornati in Scozia!
Arriva il nostro turno, la nostra prima esperienza di noleggio “in solitaria”, almeno per il momento. Tanto per aggiungere ansia all’ansia. E poteva andare tutto liscio? Certo che no. La prenotazione è a nome di Pavel, unico possessore di carta di credito, ma l’addetta non riesca a bloccare il deposito per qualche limite di spesa di cui ignoravamo l’esistenza. Ansia. Le prepagate hanno tutte poco credito, quindi mi butto e provo a proporre il mio bancomat nuovo di pacca, su cui stranamente è stato stampato anche il nome. BINGO, siamo salvi!! Passa un’altra eternità, mi vengono prelevate la bellezza di 444£, ma abbiamo finalmente in mano le chiavi della nostra Vauxhall Zafira!!
A questo punto in teoria potrei guidare anch’io, ma lascio l’onere a Pavel, che dopo pochi minuti sembra già abbastanza convinto. South Queensferry dista appena una decina di chilometri dall’aeroporto, e tranne un piiiiiiiiccolissimo intoppo nel capire come accendere le luci arriviamo agevolmente. E rimaniamo senza fiato.
Sapevo che l’Innkeeper’s Lodge si affacciasse sul Forth Bridge, mastodontica struttura ferroviaria patrimonio UNESCO, ma trovarsi davanti uno spettacolo simile è difficile da spiegare. Così come la nostra enorme sorpresa nell’entrare nella stanza e beneficiare di una delle viste più privilegiate sul ponte che possano esistere. Dormire sembra un’utopia, ma è tardi ed anche il Forth Bridge va a nanna, lasciandoci improvvisamente nell’oscurità.
Chiudere gli occhi e sognare non è mai stato così facile.
Giovedì 1 novembre 2018 – mattina
Ci svegliamo baciati dal sole e con la rassicurante vista del ponte. Nonostante la vicinanza, non siamo minimamente stati infastiditi dal passare dei treni, anche se è pur vero che nel cuore della notte il servizio è interrotto. Dopo aver beneficiato di una colazione a sorpresa, ci fiondiamo ai piedi del Forth Bridge, fotografandolo (che ve lo dico a fa’) da ogni angolazione possibile e testando il cavalletto nuovo di pacca, che per il resto del viaggio si rivelerà però un inutile peso morto. Abbiamo 3 ore a disposizione prima che i nostri amici atterrino, e dobbiamo per quanto possibile esplorare South Queensferry prima di realizzare un piccolo mio sogno…
La prima ora è monopolizzata dal ponte ferroviario, ed appena riusciamo a liberarci dal suo richiamo ipnotico ci dirigiamo verso il centro del paese.
Parcheggiamo con l’aiuto di un simpatico vecchietto che ci da indicazioni stile vigile e borbotta qualcosa che non riesco a capire. E due.
Finalmente posso vedere di persona perché South Queensferry è considerata una delle località più caratteristiche di Scozia: mi sembra quasi di essere nel cuore di Edimburgo, a Victoria Street, ma col mare ed i Forth Bridges che ci accompagnano nella nostra passeggiata. Gli edifici lungo High Street formano due armoniose e pittoresche file, interrotte solo da qualche terrazza panoramica o da vicoli che si arrampicano sul fianco della collina. Ma è la parte bassa ad essere davvero irresistibile, con tutti quei negozietti di artigianato locale, i caffé, gli scorci. Facciamo mille selfie che non possono fisicamente contenere tutta la meraviglia che ci circonda, ma che entrano di diritto tra alcuni dei nostri ricordi più belli. Il villaggio, il mare, i ponti. La Scozia. Noi. Cos’altro posso volere?
Ah, sì…
Non voglio ripetere quanto Outlander abbia influenzato il mio desiderio di visitare la Scozia, anche se il travolgente innamoramento è poi andato poi ben oltre. È proprio dal primo viaggio di quel novembre 2016 che ho cominciato ad esplorare le location della serie TV, con la mia lista virtuale che in cima non poteva che avere lei: la fittizia tenuta di Lallybroch, casa Fraser, ovvero Midhope Castle. Chiuso per via delle riprese la prima volta, nonostante la vicinanza ad Edimburgo non sono mai riuscita ad inserirlo nei viaggi successivi. Ma stavolta non poteva scapparmi, proprio no!
Il flusso turistico si è follemente intensificato negli ultimi anni proprio grazie ad Outlander, così i proprietari (Midhope è parte della tenuta di Hopetoun House) hanno deciso di introdurre l’ingresso all’area a pagamento. Ciò significa anche che il castello non è sempre accessibile sia per esigenze lavorative (proprio accanto c’è un’azienda agricola) che organizzative (chiuso da Natale a Pasqua). Ma stavolta la fortuna è stata dalla nostra parte!
Dopo aver acquistato per 10£ il pass per noi e l’auto presso Hopetoun Farm Shop, un piccolo paradiso di specialità gastronimiche (in alternativa i pass sono disponibili anche al chiosco all’ingresso di Hopetoun House), ci dirigiamo verso il piccolissimo parcheggio a circa 5 minuti di distanza; da lì, pochi passi e… siamo a Lallybroch!!!! Il castello è baciato dal sole, e nonostante la punta di delusione per i troppi “Outlander addicts” presenti, sono in estasi. Mi sento finalmente dentro la “mia” serie TV, manca solo Jamie che sbuca da qualche parte. Ma mi sa che devo accontentarmi di Pavel…
Midhope da lontano è proprio come si vede sullo schermo, e mi travolge la stessa sensazione che ho provato trovandomi davanti a Doune/Leoch due anni prima. Gioia, gratitudine, amore puro per una serie che mi ha aperto un mondo meraviglioso. Quando però, dopo le mille foto di rito, ci avviciniamo, la punta di delusione si moltiplica. Non mi aspettavo una tenuta lucida e splendente, ma nemmeno un involucro senz’anima. Il castello versa in condizioni “non ottimali”, con cartelli di “danger” un po’ ovunque a sottolineare l’ovvio; inutile dire che l’accesso all’interno è proibito e comunque impensabile. Sigh. Spero davvero che i ricavi delle visite vengano usati per rimetterlo in sesto.
Nonostante tutto, non posso non essere felice. Sono qui. SONO QUI. E qui ci sarei rimasta all’infinito, ma c’è un areo in arrivo e due persone che si aspettano di vederci in aeroporto. Quindi, proprio come due locals che conoscono la zona palmo a palmo, risaliamo in macchina e ci dirigiamo verso Edinburgh Airport; il nostro piccolo gruppo sta per riunirsi.
Dove dormire a South Queensferry
La vicinanza ad Edimburgo e la fama del villaggio fanno sì che le strutture presenti a South Queensferry non siano particolarmente economiche. A parità di prezzo, spinti dall’irresistibile attrattiva del ponte, noi abbiamo scelto l‘Innkeeper’s Lodge, chiamato anche Hawes Inn grazie al tipicissimo e davvero bel ristorante presente al piano terra.
75£ per una doppia sul momento non mi erano sembrate poco, ma appena ho messo piede nella nostra stanza ed ho potuto ammirare il panorama spettacolare sul ponte, mi sono immediatamente ricreduta. Il resto era come ce lo aspettavamo, camera carina in stile molto classico e una doccia che avrebbe bisogno di un’aggiustatina, ma niente di trascendentale. Inoltre abbiamo usufruito della colazione a buffet che non era specificata su Booking al momento della prenotazione, mentre per piatti speciali come la full scottish breakfast bisogna eventualmente pagare un supplemento. Mi è dispiaciuto non provare il ristorante, ma è già un miracolo che al nostro arrivo ci fosse ancora qualcuno ad aspettarci!
South Queensferry e Midhope Castle meritano una visita?
Avevo aspettative altissime su South Queensferry, il villaggio di cui tutti parlano un gran bene. Ed io non posso che unirmi al coro: sembra uscito da un libro, uno di quei vecchi volumi pesanti e super descrittivi. E di particolari da raccontare qui ce ne sono a bizzeffe: case colorate, vicoletti, negozi artigianali, gente che ti tratta come fossimo vecchi amici, scorci da cartolina. Me ne sono innamorata, e la presenza di quell’incredibile opera ingegneristica rappresentata dal Forth Rail Brigde è un bonus non da poco.
Su Midhope ho già espresso le mie perplessità, sicuramente è molto rappresentativo ed irrinunciabile per chi come me è appassionato di Outlander, ma per gli altri credo abbia più senso dedicarsi alla visita della stessa Hopetoun House, o di un altro degli splendidi castelli sparsi in tutto il territorio scozzese. Vi auguro di trovare quello che vi faccia battere il cuore come ha fatto Midhope con me!
A volte penso che la scelta del posto dove dormire possa fare la differenza in un viaggio, nel bene o nel male. Forse esagero un po’, però sono convinta che passare la notte in un posto come l‘Innkeeper’s Lodge sia un sogno: quella facciata che sembra proprio uscita da una fiaba (o da un telefilm ma devo ammettere di non aver mai visto Outlander 😬), quella vista… roba da togliere il fiato!
Non potrei essere più d’accordo Silvia. Sinceramente preferisco spendere un tantino in più quando serve per godermi l’esperienza al meglio. Qui eravamo un po’ con le mani legate, nel senso che i prezzi erano molto uniformi e comunque la scelta si è rivelata super! Quando ho aperto la porta ed ho visto dove si affacciava il nostro finestrone, manca poco svengo…
Vedrai quando parlerò dell’ultima notte che posto, che camera, credo che la risognerò a vita!!!
(ps: devi recuperare Outlander!!!!)
Midhope Castle mi manca ma invece South Queensferry… che meraviglia!! Mi è davvero piaciuta, era la parte finale del mio viaggio dell’anno scorso: passeggiare nel piccolo centro con tutte le casette colorate, la vista sul Forth Bridge, essere così vicini ad Edimburgo eppure sentirsi lontani anni luce. Bellissimo! Hai fatto delle bellissime foto Celeste, non vedo l’ora di leggere i prossimi diari di viaggio : )
Di buono Midhope ha che è vicinissimo ad Edimburgo e comunque ad altri luoghi splendidi, quindi è sempre “recuperabile”. South Queensferry me l’hai fatto scroprire te con i tuoi post dello scorso anno, me ne sono innamorata subito e trovarsi lì è stato proprio emozionante. Credo che potrei viverci, sembra di essere fuori dal mondo quando invece hai tutto a portata di mano! Grazie dell’ispirazione Bea, un bacio!
Ci segniamo subito la Brussels Airlines, oltre alla nota di controllare sempre i limiti di spesa prima della partenza, che non si sa mai! Ma alla fine tutto è bene ciò che finisce bene e voi ragazzi, sulla vostra Zafira, vi immaginiamo con un sorriso grande grande e con tanta emozione nel cuore, sulle strade scozzesi! 😊
Pur non essendo dei fans di Outlander, possiamo assolutamente dire che South Queensferry è fantastica e il Forth Rail Bridge imperdibile, soprattutto per un appassionato di ponti come Ale! 😉
La camera al Innkeeper’s Lodge è già prenotata per…il prossimo anno?? Chissà, intanto continuiamo a sognare con i tuoi racconti Celeste! 😘
Ma buongiorno ragazzi!
Per noi la Brussels Airlines è stata una scelta praticamente obbligata, ma è sicuramente una delle compagnie migliori con cui abbiamo volato!
Dovevate vederci all’inizio, i sorrisi sono sicuramente arrivati il giorno dopo ma i primi minuti PANICO. Pavel che andava stile tartaruga cercando di capire se i fari fossero accesi o meno, e io che gli urlavo di controllare bene le distanze xD anche questo fa parte di un viaggio indimenticabile, no???
Comunque appena potete prenotate e partite, non saranno i parchi americani ma in quanto ad emozioni hanno poco da invidiargli! Un bacione!!!
Proprio così, anche gli imprevisti fanno parte del viaggio, anzi…io amo ripetere che sono il viaggio stesso! Ricordo ancora quando mi sono cimentato alla guida in Cornovaglia: ero disorientato e spaventato, soprattutto quando incrociavamo i tir in stradine strette e con aiuole alte due metri e passa ai lati! Roba da matti!!! 🙂
Un bacione a te Celeste! :-*