Sono toscana, e la mia Toscana la amo visceralmente.
La amo per le ragioni più disparate, tra cui la prossimità con quella che nella mia classifica delle regioni italiane si piazza senza storie al secondo posto: l’Umbria. Anche in questo caso, ci sono mille e mille motivi per cui “il cuore verde d’Italia” è sul mio personalissimo podio, ma il tutto è cominciato per una ragione ben precisa. Tra ciò che non mi fa impazzire di “casa mia” c’è infatti la ressa che si riversa su borghi e città per buona parte dell’anno, ressa che invece risparmia per larga parte (senza che io riesca a capirne il motivo) i nostri vicini.
Per ovvie ragioni, in Umbria io c’ho sempre bazzicato (il mio paesello in Valdichiana dista appena una decina di chilometri dal confine), ma sempre un po’ per forza, tipo le innumerevoli gite ad Assisi con la scuola o le gitarelle al lago Trasimeno con il genitore di turno. O Perugia, uhhhh le scale mobili di Perugia. Il “bazzicare” sembrava avere sempre avuto una sorta di barriera invisibile passato Assisi, e solo dopo che Pavel si è trasferito ho iniziato ad andare sempre più là, finendo per farci una bella cultura in materia di borghi dell’Umbria, soprattutto della provincia di Perugia.
Alcuni di questi li conoscevo più o meno bene, ma solo da adulta mi sono apparsi sotto una luce completamente diversa e sono finalmente capace di apprezzarli davvero. Anche quelli che facevano parte della spietata lista “ma mica ci s’andrà un’altra volta” lagnato al babbo o alla mamma tra infanzia e adolescenza. Così mi è venuta voglia di stilare una piccola lista dei miei preferiti tra quelli che sono poco o comunque meno conosciuti, capace di offrire un’esperienza autentica e che meritano attenzione al pari di quelli più celebri come Assisi o Orvieto, per citarne giusto un paio.
Bonus non da poco: le dimensioni contenute dell’Umbria permettono di girare i suoi bellissimi borghi comodamente in macchina, per questo fare base a Perugia ed approfittare di un noleggio auto a breve termine, nel caso la si sia raggiunta con altri mezzi, la considero la soluzione ideale; anzi, è parte integrante dell’esperienza.
La mia top 5 dei borghi più belli dell’Umbria
Rasiglia
Forse non rientra esattamente tra i borghi dell’Umbria meno conosciuti, ma non potevo non chiamare in causa Rasiglia, semplicemente perché è unica nel suo genere.
Rasiglia è un piccolo borgo situato vicino a Foligno e non lontano dal confine con le Marche, spesso chiamato la “piccola Venezia dell’Umbria” per via dei numerosi ruscelli e canali che attraversano le sue stradine; la sua struttura ruota infatti attorno a una serie di canali d’acqua cristallina proveniente dalle sorgenti circostanti. Passeggiare per il borgo significa immergersi in un’atmosfera d’altri tempi, con il suono costante dell’acqua che scorre tra le case in pietra e con i piccoli ponti e i mulini che rievocano la vita rurale di un tempo.
Rasiglia ha una storia legata alla lavorazione della lana e della seta, e nel passato era un centro produttivo molto attivo grazie alla presenza dell’acqua, utilizzata per far funzionare mulini e tintorie. Oggi molti degli edifici storici legati a questa tradizione sono ancora visibili, e il borgo stesso è un esempio di come le risorse naturali venivano integrate nella vita quotidiana. Ciliegina sulla torta, proprio per la massiccia presenza d’acqua e la loro vicinanza alle fonti anche in piena estate l’aria nei suoi vicoli è fresca e ti permette di godere al meglio della passeggiata. Nonostante il suo nome stia cominciando a richiamare sempre più visitatori, Rasiglia resta un borgo poco turistico, perfetto per chi cerca un’esperienza autentica.
Scheggino
Un forte legame con l’acqua ce l’ha anche Scheggino, un incantevole borgo medievale situato nella Valnerina, sulle sponde del fiume Nera.
Il paese si distingue per la sua posizione privilegiata sulle rive del Nera, che lo attraversa creando un’atmosfera suggestiva. La sua acqua cristallina, che scorre tranquilla tra le case in pietra e sotto i ponti, gli conferisce un fascino davvero particolare. Se aggiungiamo che Scheggino conserva intatto il suo aspetto medievale, con vicoli stretti, case in pietra e resti delle antiche mura difensive, si avrà un’esperienza che quasi equivale a fare un salto indietro nel tempo, scoprendo angoli che raccontano la sua storia secolare.
Passeggiando per le sue viuzze, sono moltissimi i dettagli che mi hanno sorpresa, come ad esempio la piccola chiesa di San Nicola incastonata dove mai ti aspetteresti, o alti archi che sorgono in vicoletti che sembrano quasi tracciare una sorta di labirinto. Il tutto si arrampica sul fianco della collina e si allunga fino a toccare i resti dell’antico castello medievale, che una volta serviva a proteggere il borgo dagli attacchi esterni. Anche se oggi rimangono solo alcune parti delle mura e della torre, la posizione del castello offre una splendida vista panoramica sulla Valnerina e sulle colline circostanti.
Tra le ottime ragioni per visitare Scheggino ce n’è anche una di carattere gastronomico; la cucina tipica è rinomata specialmente per il tartufo nero, che si trova in abbondanza nelle colline circostanti. Ogni anno, il borgo ospita il festival “Diamante Nero”, un evento dedicato al tartufo nero con degustazioni, mercatini e attività culinarie. Mangiare in uno dei ristoranti locali è un’esperienza da non perdere, soprattutto per chi ama i sapori autentici dell’Umbria.
Vallo di Nera
Sempre in Valnerina si trova il delizioso borgo di Vallo di Nera, che abbiamo avuto la fortuna di visitare in occasione del festival gastronomico “Fior di Cacio”, evento incentrato sui deliziosi formaggi prodotti nelle zone circostanti ma che vede la presenza di altre prelibatezze locali a chilometri zero.
Questo piccolo gioiello, inserito nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia” e tra i borghi medievali meglio conservati dell’Umbria, è caratterizzato da un’atmosfera autentica e tranquilla, con un fascino d’altri tempi. Fondato nel XIII secolo, è ancora circondato dalle sue imponenti mura fortificate, che racchiudono un intrico di vicoli, piazzette e case in pietra. La sua architettura, pressoché intatta, e l’assenza di modernità evidente lo rendono un vero e proprio tuffo nel passato.
Notevole è anche il patrimonio artistico e religioso di quello che di fatto è un paese-castello, con ben tre chiese in stile romanico (di Santa Maria, di San Giovanni Battista e di Santa Caterina) che al loro interno conservano splendidi affreschi anche attribuiti alla scuola di Giotto.Vallo di Nera è davvero un borgo incantato che offre una combinazione unica di arte, storia, tradizione e natura, il tutto in un contesto autentico e poco turistico. Una meta perfetta per chi desidera scoprire l’Umbria più nascosta.
Trevi
L’Umbria è così ricca di meraviglie che non devi nemmeno sforzarti troppo a cercarle, sono loro che trovano te.
Adoro il fatto che molti borghi incantevoli, tra cui lo stesso Assisi ma anche Spello, siano serviti su un piatto d’argento, semplicemente perché ti si parano davanti mentre guidi per la superstrada. Con Trevi è stato colpo di fulmine proprio per questa ragione, non puoi non notarlo. Il suo arrampicarsi sulla cima della collina, il suo essere circondato da centinaia di ulivi, i suoi colori tenui… tutto ti spinge verso di lui.
Uno dei motivi principali per visitarlo è proprio la sua posizione panoramica: da qui si può ammirare un paesaggio di oliveti e vigneti che si estendono fino all’orizzonte; pare sia una delle più belle vedute della regione, e passeggiare per Trevi significa essere costantemente circondati da questi panorami spettacolari. Senza contare che, proprio come Vallo di Nera, anch’esso è uno dei borghi medievali meglio conservati dell’Umbria.
Come dimenticarsi poi del Complesso Museale di San Francesco, situato all’interno dell’ex convento francescano. Il museo ospita opere d’arte sacra, tra cui dipinti e sculture del Rinascimento, ed è un luogo imperdibile per gli appassionati di arte e cultura. All’interno si trova anche la Pinacoteca, che custodisce importanti opere umbre, e una sezione dedicata alla civiltà dell’olio, che racconta la storia e l’importanza della produzione di olio nella regione. Già, perché Trevi è famosa per la sua lunga tradizione legata alla coltivazione di ulivi e la produzione di olio extravergine di oliva. Gli oliveti che circondano il borgo sono parte del suo paesaggio e della sua cultura. L’olio di Trevi è uno dei più pregiati dell’Umbria, grazie alla qualità delle olive moraiolo, e una visita al borgo non può dirsi completa senza degustare questo oro liquido. Il borgo ospita ogni anno eventi legati all’olio, come Festivol, una festa dedicata alla raccolta delle olive e alla celebrazione dell’olio nuovo.
Passignano sul Trasimeno
Chiudo la mia top 5 dei borghi dell’Umbria più belli con quello più vicino a casa mia, ovvero Passignano sul Trasimeno.
Con il Lago Trasimeno ho sempre avuto un rapporto di amore/odio (più odio), e riscoprire Passignano è stato un po’ come fare pace con la me adolescente. Non avevo mai visto un tramonto sull’acqua dalle mura, non avevo mai apprezzato l’architettura decisamente retrò sul lungolago, non avevo mai sentito il bisogno di entrare nella Rocca e scoprire dell’importanza della pesca lacustre per la zona. L’ho visto per la prima volta dopo averlo osservato di sfuggita per anni ed un pochino, ma giusto un pochino, ho imparato a volere bene anche a quel lago.
La posizione sulle sue rive è proprio la caratteristica principale di Passignano, con una vista panoramica che abbraccia ampie zone incluse le tre isole. Il centro storico medievale è stato conservato splendidamente e vede la sua massima espressione nella Rocca, risalente al XV secolo. Il museo al suo interno, oltre a custodire antiche barche usate dai pescatori, spiega al meglio la cultura lacustre e le pratiche legate alla pesca tradizionale al pari del Palio delle Barche, rievocazione storica che ricorda le lotte tra le nobili famiglie Baglioni e Oddi nel XV secolo, ma con una particolarità: la competizione si svolge sia sulle acque del lago che per le strade del borgo.
La cucina locale è rinomata per la presenza di persico reale, luccio e carpa regina in porchetta. Va da sé che Passignano è anche meta perfetta per coloro che vogliono dedicarsi a sport acquatici come il windsurf, la vela e il kayak.