Le mie impressioni su Edimburgo ed il bilancio del viaggio

E sono quattro.
Quattro volte che le nostre strade e quella di Edimburgo di incrociano. Ovvero nemmeno lontanamente abbastanza.
La dice lunga su quelle che sono le mie impressioni sulla città, che dite?
Però che posso farci. Ormai lo sapete che quando un posto mi entra sotto la pelle, per me è impensabile “lasciarlo in pace”. Voglio conoscerlo come le mie tasche, voglio riconoscere ogni angolo, voglio poterlo considerare una sorta di casa lontano da casa. Ed Edimburgo, più che sotto la pelle, mi si è infilzata dritta in mezzo al cuore. Quindi sì, le nostre strade si incontreranno sicuramente di nuovo. Prima possibile magari.

Perché se è vero che il centro ormai ha pochi segreti e che finalmente ho colmato enormi lacune, tipo il Palazzo di Holyrood, la lista di cose da (ri)fare e vedere è ancora infinita. Per viverla a 360° non bastano certo quattro viaggetti, per quanto? Una decina di giorni in totale forse. Poco, troppo poco.
Le impressioni che vorrei mettere nero su bianco nel post di oggi non riguardano però Edimburgo nella sua interezza, ma solo ciò che abbiamo visto durante il fine settimana appena trascorso. Che ci ha fatto conoscere degli aspetti ancora a noi totalmente sconosciuti. A grandi linee siamo riusciti a rispettare il programma che avevo già condiviso nel post pre-partenza, rallentati solo da un meteo che stavolta non ha voluto saperne di collaborare. Ma bene così.

Bando alle ciance, meglio che per me parlino i post che pubblico quotidianamente sulla pagina Facebook (l’avete già lasciato il vostro like, sì?) durante il viaggio e che ho rimpolpato un pochino per l’occasione.

edimburgo chessels court edera rampicante a forma di cuore

Day 1 -> Leith, calcio e tanto buon whisky

Ha piovuto.
Ma di brutto anche. E mica solo quello, no, figuriamoci. Perché dal mare si è alzato anche un vento gelido che quell’acqua l’ha fatta turbinare quasi come danzasse. Bello da vedersi, magari dalla finestra mentre sei pigramente sotto il piumino.
Meno male che il finimondo si è scatenato durante la (stranamente) discreta partita di calcio tra Hibernian e Motherwell, che per qualche strana ragione abbiamo deciso di voler vedere; e che lo stadio era coperto, anche se in certi frangenti non è che sia servito poi a molto.Per la cronaca: il tizio dietro a me era in pantaloncini corti. E no, non ha fatto una piega.

La giornata l’avevamo iniziata sempre nel quartiere di Leith, che a causa meteo non proprio ideale non abbiamo visto come avremmo voluto. Passeggiata breve senza riuscire a scovare gli scorci più belli, ma il viaggio infinito fino alla costa è stato ripagato dalla visita ad una della attrazioni più ammirate di Scozia: The Royal Yacht Britannia, ovvero l’ultima nave appartenuta alla famiglia reale britannica per viaggi ufficiali. Dismessa nel 1997, è un incredibile “museo” che permette di osservare e capire da vicino vita ed abitudini della regina Elisabetta e tutto il resto della combriccola. Piccola curiosità: c’è un solo letto matrimoniale sull’enorme barca, voluto da Carlo in occasione della luna di miele con Diana.

E dopo esserti semi-congelato ad una gara di Premiership scozzese che fai, non ti scaldi con un po’ di whisky in uno dei ristoranti più buoni del mondo? Usquabae è un appuntamento fisso ogni volta che mettiamo piede ad Edimburgo, una garanzia che supera puntalmente le nostre aspettative cena dopo cena. Stavolta abbiamo approfittato di un menù speciale dedicato alle specialità gastronomiche scozzesi, con materie prima di altissima qualità servite in modo impeccabile (qui lo dico e qui lo nego, potrei aver assaggiato il piccione). La saletta super privata, anzi meglio, condivisa con un numero indefinito di bottiglie, è stata la ciliegina sulla torta di una giornata stancante, ma tutto sommato unica!
Day 1: only the brave

Fare un lungo tratto costeggiando il Water of Leith a piedi ✘
Trovare quegli scorci tanto bellini visti su Instagram ✘
“Spiare” uno spaccato della vita reale a bordo della Royal Yacht Britannia
Non crepare di freddo allo stadio ✘✘
Assistere ad una partita dignitosa
Cantare a squarciagola le canzoni dopo i gol (hanno i Proclaimers gente, mica noccioline!!)
Esaltarsi con le parolacce dei tifosi scozzesi (erano moscissimi nel nostro settore) ✘✘
Bere whisky mai assaggiati prima ed assolutamente divini

royal yacht britannia ultima nave famiglia reale salone principale regina elisabetta

Day 2 -> Grassmarket, Holyrood e i mercatini di Natale

Dopo la pioggia, ci s’è messa pure la marea.
Avevamo in programma di passare la mattinata in una spiaggia a nord di Edimburgo, a Cramond per l’esattezza, dove c’è un’isoletta con una piccola fortezza militare raggiungibile a piedi solo quando il livello dell’acqua è basso. Ovvero, nel nostro caso, verso le 5.30 di mattina o di pomeriggio. Poi sale tutto di 6 metri, mica scherzi. E io di rimanere bloccata in mezzo al mare all’acqua e al gelo (senza saper nuotare tra l’altro) non ne volevo proprio sapere.
Vabbè, sarà per la prossima.

Almeno siamo riusciti a goderci con calma la zona di Grassmarket, e prenderci tutto il tempo fotografare il castello da ogni angolazione. Finalmente sono entrata anche in una libreria che avevo visto mille volte su Instagram e che mi aveva letteralmente incantato, la Armchair Books. Vendono solo libri usati, con una selezione meravigliosa che include prime edizioni e volumi molto rari. Ci sarei rimasta tutto il giorno, altroché.

Ritrovarsi sul Royal Mile a distanza un paio d’anni ci ha fatto un effetto strano, soprattutto perché non ce lo ricordavamo così affollato. Il ragazzo del negozio di whisky (che il suo lavoro con noi l’ha fatto egregiamente, ehm) ha dato la colpa ai mercatini di Natale, ma non so se sia quello… un po’ di amaro in bocca mi è rimasto. Come cambiano le cose in relativamente poco tempo.

Prima di vederli sti famosi mercatini, abbiamo concluso il tour involontariamente dedicato alla famiglia reale con la visita al Palazzo di Holyrood. Non tanto perché si tratta della residenza ufficiale della regina in Scozia, ma perché qui ha vissuto Mary Stuart, anche se per poco. Entrare nella sua stanza, passeggiare per i corridoi che notoriamente sono stati teatro di intrighi e pure di omicidi eccellenti, è stato davvero molto emozionante per me, che conoscevo abbastanza la sua storia ma non ero mai entrata in “diretto contatto” con lei. E la pelle d’oca mi è venuta anche visitando i resti della cattedrale, dopo la Pasqua inglese e quelle di Fountains e Leeds le abbazie in rovina sono diventate un mio punto debole! Le foto non sono permesse all’interno, ma credetemi quando dico che è un appuntamento immancabile se siete ad Edimburgo.

E i mercatini? Belli, bellissimi. Cioè, lo scenario è spettacolare e li hanno allestiti come forse meglio non avrebbero potuto. Sarei voluta salire sulla ruota panoramica, ormai un’icona, ma 10£ a testa per un giro mi sono sembrate davvero eccessive. Le abbiamo spese in cibo, scelta decisamente migliore! Mi aspettavo molto di più a livello di artigianato locale, deludente da questo punto di vista. Insomma, contenta di averli visti almeno una volta, ma non sarà certo per loro che torneremo ad Edimburgo!
Day 2: ignorali, è come se non esistessero

Passeggiare sulla spiaggia in attesa che la marea si abbassi ✘✘
Godersi Grassmarket in ogni suo angolo
Cercare di replicare scatti che ti erano rimasti sul gozzo
Comprare qualcosa nella libreria più incredibile che tu abbia mai visto e rimanerne incantata
Trovarsi “nella stessa stanza” con Mary Stuart, una delle donne più cazzute della storia
Provare finalmente un po’ di compassione per Lord Darnley ✘✘✘✘
Lasciarsi abbagliare dalle incredibili luci dei mercatini di Natale
Salire sulla ruota panoramica per un giro romaticissimo ✘
Riuscire a mangiare qualcosa di tipicamente britannico (e di conseguenza perdere la dignità)

edimburgo mercatini di natale luminarie scott monument ruota panoramica

Day 3 -> distilleria di gin e Parlamento scozzese

Le prime ore dell’ultimo giorno nella capitale scozzese le avavamo “arrangiate” già da un po’, con la prenotazione per un tour guidato ad una delle locali distillerie di gin. Perché ok che andiamo a whisky, ma il gin un affare mooooolto serio da queste parti, e noi siamo totalmente ignoranti in materia.
La distilleria prescelta, la Edinburgh Gin, è in pieno centro, proprio all’imbocco di Princes Street, ed è tra le più piccole. La sede di produzione principale si trova nel quartiere di Leith ma è chiusa al pubblico, questa invece serve da negozio oltre che per degustazioni e visite. Un buchino sotterraneo che nasconde magia, magia vera. E dire che l’avevamo scelta per il semplice fatto che Pavel nei viaggi precedenti aveva assaggiato il loro liquore al lampone e se ne era innamorato; niente a che fare col gin insomma. Perché il gin, per essere definito tale, deve avere almeno il 40% di alcol (Ooooooooh!!!!).

Per farla breve, abbiamo imparato davvero tantissime cose nuove in appena un’ora. La nostra guida, di cui purtroppo non ricordo il nome, era un vero portento ed è riuscito a farci divertire ed allo stesso tempo assorbire in maniera semplicissima una miriade di informazioni. Come ad esempio la ragione per cui c’è un vero e proprio boom nel mondo del gin in questi anni. Ce l’eravamo chiesto molte volte in effetti, incuriositi dall’aspetto esteticamente straordinario della maggior parte delle bottiglie. Non svelo nient’altro, pubblicherò a brevissimo un post in proposito però!
La visita si è chiusa con una degustazione in una delle mini “grotte” sotterranee (la distilleria è tutta sotterranea) e, per quanto ne capisca proprio poco, il sapore ha battuto 16516534 a 0 qualsiasi altro gin abbia mai assaggiato.

Ultima tappa, la sede del parlamento scozzese, visitabile gratuitamente da lunedì a sabato. Il tour guidato, altrettanto gratuito, era sold out, quindi abbiamo preso la mappa e ci siamo avventurati da soli. C’è poco da avventurarsi a dire la verità: c’è un’interessante mostra al piano terra sulla storia del governo scozzese, istituito nel 1999. Una serie di pannelli interattivi che spiegano l’attuale politica, sotto molti frangenti avanti mille anni luce, almeno sulla carta. Infine si può accedere alla sala principale, dove si riuniscono le camere. Architettura assurda, innovativa, futuristica, spesso aspramente criticata ma che a noi è piaciuta proprio tanto.
Day 3: alla disperata ricerca della cittadinanza onoraria

Ubriacarsi col gin alle 10 di mattina ✘
Desiderare una delle borsette in vetro piene d’alcol che le nobili si portavano in giro
Riuscire a fare i secchioni pure ad una visita guidata
Scattare foto incredibili all’interno del parlamento ✘
Portarsi a casa un paio di bottiglie, che sia mai finisca la scorta
Lasciare l’ennesimo pezzettino di cuore ad Edimburgo (alla prossima glielo lascio tutto direttamente)

edinburgh gin centro edimburgo sala degustazione assaggio distilleria

Sotto una pioggerellina fine fine, abbiamo salutato di nuovo Edimburgo, nemmeno lontanamente pronti a lasciarla.
Nonostante il meteo scostante, nonostante il sole non abbia fatto capolino nemmeno per sbaglio, nonostante un affollamento che non avevamo proprio previsto, è stato un fine settimana quasi perfetto.
Ce la siamo presi con calma, abbiamo visto quasi tutto quello che volevamo, abbiamo ritrovato dei luoghi che ormai sanno di casa. Abbiamo mangiato robe improbabili, bevuto un po’ di tutto (basta contenesse alcol), e ci siamo resi conto che l’amore spropositato per la città lo condividiamo al 10000%. Anche queste sono piccole grandi gioie.

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