Londra è SEMPRE impegnativa, figuriamoci se tocca affrontarla in un fine settimana di inizio dicembre, per di più in corrispondenza di un ponte. Tranne l’inevitabile buio in inverno scende spietato già intorno alle 16.30, il meteo con noi è stato decisamente clemente; un po’ di sopportabilissimo vento (non per mia mamma, quella che vorrebbe andare in Scozia…), accompagnato da qualche goccia d’acqua altrettanto sopportabile. Quel che ho tollerato meno, come se non lo sapessi eh, è stata la calca. Un incubo, un incubo vero. So di essere ripetitiva, ma in certi momenti avrei voluto solo trovarmi un po’ più a nord, dove gli unici ingorghi sono causati dalle pecore. Anni fa l’avrei sognata una cornice del genere, adesso nel trovarmici in mezzo mi viene l’orticaria.
Non che pensassi di avere Londra tutta per me, mi pare ovvio, ma alla maleducazione e all’indifferenza di certa gente che non sa proprio stare al mondo non riesco ad abituarmici. Gomitate, spintoni, borsate, e nemmeno un misero “sorry”. Anzi, SCUSA, visto che almeno il 60% di turisti saranno italiani.
Per fortuna al nostro fianco avevamo due angeli custodi, le amiche di cui avevo già parlato nel post pre-partenza, che ci hanno fatto recuperare il tempo che avevo coglionamente sprecato perdendomi nei meandri della metro londinese. Abbiamo visto tutto quello che mi ero prefissata, e pure molto di più. Angoli della città che mi hanno fatto re-innamorare nonostante il mezzo shock del primo giorno.
Non vi anticipo niente, lascio parlare i miei post che quotidianamente pubblico sulla pagina Facebook (l’avete già lasciato il vostro like, sì?) quando sono in viaggio, ridimensionandoli ed “ingrassandoli” un po’.
Day 1 -> Notting Hill, Piccadilly, Buckingham Palace e tutti i grandi classici
Odio sempre quando i voli sono in ritardo, ma ancora di più se il viaggio in questione è di quelli lampo e già la partenza originaria è ad un orario che se tutto va bene ti vedrà in hotel ben oltre mezzanotte. Ah sí, e se hai già prenotato (e pagato) un bus che dall’aeroporto conduce al centro città.
Insomma, l’andata è stata una palla assurda, un’ora e mezzo di agonia e continue turbolenze. In compenso a Luton è filato tutto liscio come l’olio, e siamo incredibilmente riusciti a beccare l’ultimo autobus e a salire nonostante il biglietto “sbagliato”.
Risultato? Abbiamo chiuso gli occhietti alle 4 di notte. Con sveglia alle 8.
Non che la giornata sia stata troppo tenera con noi. Amo Londra, ma il caos, oooooh il caos. Pensavo peggio al mercatino del sabato di Portobello in realtà, ma per quelle villette a schiera colorate attraverserei l’inferno e non avrei mai non incluso Notting Hill nell’itinerario. Idem per Carnaby Street, più colorata ed addobbata che mai.
Ma Piccadilly. Leicester Square. Convent Garden. E soprattutto gli Harrods. AIUTO. AIUTO.
La pace l’abbiamo ritrovata solo a St James’ Park, bello proprio come me lo ricordavo, con mille scoiattolini che hanno rallegrato il nostro pomeriggio. La passeggiata serale a chiusura della giornata è stata sicuramente molto più soddisfacente di quella pomeridiana, Soho in notturna è davvero tanta roba.
A condire il tutto, una cena ottima in un pub dietro l’hotel in zona Earl’s Court, e soprattutto le mie amiche belle, che sono state con noi tutto il pomeriggio guidandoci come solo delle vere locals sanno fare.
Day 1: “London is a modern Babylon.” (cit.)
Riuscire a salire sull’ultimo bus senza rifare il biglietto
Venire “benedetti” dal’autista del suddetto bus (God bless you all mi mancava)
Salire su un taxi londinese senza rimetterci un rene
Trovare il coraggio di iniziare la giornata con la full English breakfast ✘
Non confondersi in metropolitana ✘✘
Fare un’epica figura demmerda nel tentativo di scattare una foto gaiarda
Mangiare un cupcake (probabilmente il più pesante mai esistito) da Crumbs&Doilies
Assistere al cambio della guardia ✘ (quello a cavallo conta, no?)
Immortalare millemila scoiattolini
Uscire vivi da Harrods ✘
Girare in lungo e largo Winter Wonderland ✘ (sigh)
Non uccideere nessuno
Day 2 -> alla scoperta di una “nuova” Londra
Sono una che quando vuole cammina, e di brutto. Ma i 19km macinati il sabato, insieme alle 4 ore di sonno, sono stati una bella botta anche per me e Pavel, figuriamoci per mamma 1 e 2…
Però oh, chi viene in viaggio con me sa che io a fermarmi non ci penso proprio, specialmente con due miseri giorni a disposizione e due guide d’eccezione di fianco!
Alzarsi dal letto è stata faticosa, ancora di più il dover ragionare con uno degli snodi principali della metro di Londra, ma dopo un paio di “errorini” siamo finalmente sbarcati in zona Saint Paul. Più che la cattedrale, che amo alla follia, è il Millennium Bridge che mi fa impazzire, nonostante le vertigini e gli sballottamenti.
L’esperienza top si è però rivelata lo Sky Garden, un giardino panoramico al 35 piano di uno dei più nuovi grattacieli londinesi. Ne avevo sentito parlare un gran bene e letto in abbondanza, ma niente può seriamente prepararti a quella vista assurda!!! Alla magnificenza assoluta del tutto! Per chi come me ama i panorami dall’alto, non si può non rimanerne entusiasti.
La passeggiata è proseguita verso la Torre di Londra ed il Tower Bridge, dove qualcuno ha avuto un piccolissimo “incidente” in seguito a due avvenimenti semi-miracolosi in contemporanea (non aggiungo altro o rischio il linciaggio). Il lungo Tamigi popolato dai mercatini di Natale, ed una folla piuttosto contenuta, hanno reso la giornata praticamente perfetta!!! Per tornare al Millennium Bridge sponta Tate Modern le ragazze ci hanno fatto passare per dei vicoli straordinari, ed io non le ringrazierò mai abbastanza. È solo merito loro se abbiamo visto molto di più di quanto avrei sperato e pensato fosse possibile in così poco tempo.
Un week-end dall’inizio shock si è trasformato in un piccolo capolavoro. Amo potermi sentire un pochino del posto quando torno in una città, e mentre mangiavamo una spettacolare arepa venezuelana con vista Tower Bridge, ecco, in quel momento ho raggiunto l’obiettivo.
Ho perfino pensato che sì, forse al caos di Londra potrei abituarmi. Basta scegliere i posti giusti e con chi condividerli.
Day 2: when in London, do like Londoners do.
Non confondersi in metropolitana ✘✘
Riuscire ad entrare in una chiesa (e che chiesa) che non sia a pagamento
Innamorarsi follemente dello Sky Garden
Conquistare la prima fila su un double decker
Passeggiare lungo il Tamigi sentendosi quasi a casa
Mangiare street food esotico
Visitare inaspettatamente angoli belli esagerati di cui non conoscevo l’esistenza
Sedersi sul treno per Stansted e finalmente riposare i piedi ✘
Fare felici mamma 1 e mamma 2
Londra è bellissima sotto Natale, sono d’accordo, forse una delle città più belle MA la ressa! Mi hai fatto rivivere delle scene che avevo rimosso. Le gomitate nella schiena e i pestoni sui piedi… E la maggior parte sono italiani. Però al di fuori dei percorsi più turistici, lontano dalla folla, è un posto magico.
Non sono mai stata allo Sky Garden ma la prossima volta non me lo voglio perdere!
Che Londra sia eccezionale sotto Natale è fuori discussione, ma ti giuro Silvia… delle volte mi sono dovuta davvero trattenete. Maleducazione allo stato puro e un nervoso che puoi immaginarti. Infatti sono estremamente grata alle ragazze che ci hanno trascinato fuori dal casino, anche se la zona della City la domenica è sempre molto tranquilla a quanto ho capito.
Lo Sky Garden è PAZZESCOOO!!! Credo che ci sarei potuta tranquillamente rimanere tutta la mattina ed oltre. Scriverò sicuramente un post al riguardo 😉