Tra gli aspetti più indimenticabili del nostro viaggio on the road nel nord dell’Inghilterra c’è stato lo scovare resti secolari di monasteri ed abbazie lungo il percorso. Un po’ come ci divertiamo a fare anche in Scozia, tralasciando il fatto che lì, causa stagione autunnale, li abbiamo trovati spesso chiusi al pubblico ad orari per noi sconvolgenti. In entrambe le nazioni, di solito tali luoghi sono liberamente accessibili solo nel senso “economico” del termine, visto che per preservarli nel migliore dei modi si è preferito regolarne gli ingressi; recintando i parchi che li ospitano, come a Dunkeld, o direttamente l’edificio, come nel caso dell’abbazia di Kirkstall.
Graditissimo stop dopo un’incursione fulminea nel caotico centro di Leeds, giusto per aggiungere alla nostra collezione la sciarpa del Leeds United, abbiamo scoperto sul posto che i suoi resti sono tra i più importanti e meglio conservati dell’intera Inghilterra. In una zona oggi così brutalmente industriale, con periferie davvero “toste”, la sua presenza è proprio come quella di un’oasi nel deserto. Ed è riuscita ad incantarmi nonostante il giorno prima avessimo visitato il non plus ultra delle abbazie inglesi, la straordinaria abbazia di Fountains.
Le origini e la storia dell’abbazia di Kirkstall
In effetti, l’abbazia di Kirkstall qualcosa in comune con Fountains ce l’ha.
Nel 1147 Henry de Lacey, secondo Lord di Bowland, affidò all’abate di Fountains Alexander il compito di fondare un’abbazia su stampo dell’originale, dedicandola alla Vergine Maria, per rispettare il voto fatto durante una malattia dalla quale guarì quasi miracolosamente. A questo scopo, mise a disposizione le sue terre a Barnoldswick. Alexander partì insieme a 12 monaci cistercensi, ma il gruppo riuscì a resistere una manciata di anni in un luogo che si rivelò profondamente inospitale e che li constrinse a vivere in estrema povertà.
D’accordo con de Lacey, si spinsero verso est per cercare una zona più adatta, trovandola nella valle del fiume Aire, già occupata da eremiti. Alcuni di essi decisero di unirsi ai nuovi arrivati, gli altri furono pagati per andarsene. Era il 1152 quando i lavori per la costruzione dell’abbazia di Kirkstall presero il via, per essere quasi completi alla fine della carica di Alexander, nel 1182. I suoi successori, dopo difficoltà iniziali, riuscirono a rendere fiorente e benvoluto il monastero, non solo nella comunità ma anche ai “piani alti”. Questo almeno fino all’ascesa al trono di Enrico VIII.
La dissoluzione dei monasteri voluta dal nuovo capo della chiesa d’Inghilterra si abbattè ufficialmente su Kirkstall il 22 novembre del 1539: alla presenza degli agenti del re e dei monaci, l’abate in carica John Ripley fu costretto a firmare la resa. La comunità venne dispersa ed il terreno venduto. Il complesso, dopo essere passato di mano in mano per secoli (e la maggior parte delle pietre usate per altre costruzioni nella zona, tra cui le scale del Leeds Bridge), nel 1889 divenne proprietà del colonnello John North, che lo donò al Leeds City Council affinché tutti i concittadini potessero essere liberi di visitarlo. Dopo dei massicci lavoro di restauro, nel 1895 le porte di Kirkstall furono aperte al pubblico.
A differenza di molti altri luoghi sacri di simile importanza e dimensione, il monastero sfuggì ai saccheggi selvaggi, oltre che ad una vera e propria distruzione in massa successiva all’atto di Enrico VIII. Buona parte dei suoi edifici furono lasciati in piedi ed usati nel campo dell’agricoltura, ed è forse per questo che oggi le rovine dell’abbazia cistercense di Kirkstall sono tra le più complete e meglio conservate di tutto il Regno Unito.
Il complesso monastico ed i suoi edifici
Un altro elemento che accomuna Kirkstall all’abbazia di Fountains è la progettazione architettonica, con qualche piccolo adattamento dettato dalle necessità.
L’edificio che ospita la chiesa è piuttosto semplice, con finestre prive di ornamenti e navate senza triforio. Il presbiterio non è troppo ampio, ed ogni transetto conteneva 3 cappelle ciascuno. La lunghezza della navata ricalca quella del lato lungo del chiostro, elemento centrale di tutto il complesso. Non dimentichiamoci che l’isolamento era fondamentale per i monaci, e l’accesso all’enorme chiosto era riservato a loro ed off-limits per i fedeli.
Sul lato sud si trova il refrettorio, che veniva allargato di pari passo con la crescità della comunità monastica. Lo spazio riservato ai confratelli laici si trova invece ad ovest, sopra ai resti delle cantine a volta che rappresentano uno degli angoli più suggestivi dell’intera visita. Gli altri edifici che andavano a completare l’abbazia di Kirkstall erano la sacrestia, la sala capitolare, la cucina, la dispensa, i bagni ed il maestoso alloggio riservato all’abate.
L’abbazia di Kirkstall oggi
Viste le premesse, non soprende che oggi l’abbazia di Kirkstall sia uno dei luoghi più visitati ed amati non solo di Leeds, ma di tutto lo Yorkshire.
Rientra tra gli edifici di interesse storico e culturale di grado I e tra gli Scheduled Ancient Monuments, ovvero quei siti archeologici e storici protetti da eventuali modifiche non autorizzate. Perché continui ad essere il romantico complesso medievale che ha ispirato pittori del calibro di J.M.W. Turner e Thomas Girtin, non si è badato a spese: un rinnovamento piuttosto recente costato 5,5 milioni di sterline ha aggiunto all’offerta un centro visitatori all’ingresso, oltre ad aver dato nuova vita alla già preziosa collezione dell’antica portineria (anch’essa listed building di grado II), che dal 1927 ospita un interessantissimo museo.
Nel corso dell’anno sono molti gli eventi che vengono organizzati sia al suo interno (nel chiostro soprattutto) che nel parco che la circonda. Concerti di musica classica e spettacoli teatrali sono all’ordine del giorno, senza dimenticare il Kirkstall festival, appuntamento estivo che attira migliaia di turisti. Da marzo a novembre, nel corso dell’ultimo fine settimana del mese, le rovine accolgono il Kirkstall Abbey Market, un mercatino che offre ai visitatori artigianato e prodotti locali provenienti da tutto lo Yorkshire. Support local business, sempre e comunque!
Purtroppo noi il mercatino non l’abbiamo beccato, mi sarebbe piaciuto portare a casa con me un ricordo tangibile. Non che possa lamentarmi, trovare una simile gemma in una zona non propriamente turistica è stata una fortuna. Certo, mentirei se dicessi che abbiamo dovuto fare una deviazione importante per arrivare al cospetto delle rovine; ci stavamo dirigendo da York ad Haworth, il villaggio delle sorelle Brontë, ed uno stop intermedio non sembrava una cattiva idea. Non avrei mai pensato che tra la periferia di Leeds e quella di Bradford, aree spesso complicate, potesse nascondersi una tale meraviglia, un luogo fuori dallo spazio e dal tempo.
Piccola curiosità: Patrick Brontë, il padre di Anne, Charlotte ed Emily, chiese la mano della moglie Maria Branwell proprio tra le rovine di Kirkstall. Romanticone!
Come raggiungere Kirkstall, orari, ingresso ed altre informazioni pratiche
L’abbazia di Kirkstall si trova nella periferia nord-ovest di Leeds, a circa 5 chilometri dal centro. Viaggiando in auto e con l’ausilio di un qualsiasi navigatore, la si raggiunge facilmente. Se invece ci si sposta con i mezzi, gli autobus 33, 34 e 757 la collegano con la città ed hanno la fermata proprio in corrispondenza dell’accesso al parco.
Lungo Abbey Walk, di fianco al museo (e quindi dalla parte opposta della strada rispetto al monastero), c’è un ampio parcheggio a pagamento; il costo orario dipende dal giorno della settimana, e dal tempo di sosta ovviamente, ma si parte da 1£ per due ore. Per informazioni specifiche, rimando al sito ufficiale della città di Leeds con le tariffe di tutti i parcheggi. (selezionare Burley Road Car Park and Kirkstall Road Car Park).
L’ingresso all’abbazia è gratuito, ma eventuali donazioni sono molto apprezzate. Periodicamente sono disponibili anche tour guidati, sempre gratuiti, per i quali bisogna prenotarsi online o presso il visitor center. È chiusa tutti i lunedì eccetto i giorni festivi, mentre il resto della settimana osserva l’orario 11.00-15.00 o 11.00-16.00 a seconda della stagione. Anche in questo caso, sul sito ufficiale della Kirkstall Abbey ci sono tutti i riferimenti del caso benché al momento, causa Covid, sia temporaneamente chiusa.
Se chiudo gli occhi mi sembra di essere li: sole tiepido, una leggera brezza, gli uccellini che cantano, il silenzio tra le rovine. La curiosità di visitare un sito storico così affascinante, viaggiare senza pensieri, preoccupandosi solo di godersi il luogo. Come mi manca!!
Hai completato perfettamente il quadro Beatrice! C’era anche un po’ di gente, ma le rovine sono così imponenti che ognuno poteva ritagliarsi il suo bell’angolino di pace <3 Questa è una lacuna bella grossa che ho con la Scozia, andare per rovine di chiese e monasteri. Anche se è vero che Holyrood e St. Andrews non sono cosette di poco conto. Manca tutto troppo anche a me 🙁