Ed eccoci sulla via del ritorno. C’è tempo solo per un paio di rapidi stop “Outlander-related”: il castello di Blackness e quello di Midhope.
Martedì 1 novembre
Apro gli occhi e vedo che c’è qualcosa che non va. Pavel è scuro in volto, ma capisco subito il motivo: non vuole ripartire. Come biasimarlo. Finisco di ficcare tutto in valigia, gli altri bussano per andare a colazione e vedo le stesse identiche facce. Evviva.
Per fortuna Hellen è decisamente più allegra di noi. Ci fa accomodare nella sua bellissima e modernissima cucina (come la invidio, la casa è davvero da urlo) e ci serve di tutto: caffè, smoothie fatto da lei, toast, marmellate freschissime, yogurt e chi più ne ha più ne metta. Ci presenta anche il marito, gioviale e gentilissimo quanto lei, che l’aiuta nella preparazione.
Si premura che non ci manchi niente e ribadisce la fortuna che abbiamo avuto con il tempo, informandosi poi dei nostri piani per la giornata. Come girare (involontariamente) il dito nella piaga. Mettiamo insieme le nostre cose, paghiamo (45£ noi che avevamo la camera più piccola, 60£ gli altri), salutiamo calorosamente i padroni di casa e ci mettiamo in marcia. Anche in questo caso, scelta azzeccatissima: il Firbank B&B è decisamente il posto dove fermarsi se si è in zona.
Dobbiamo restituire l’auto per le 12.30, quindi abbiamo ancora quasi 3 ore per gli ultimi due stop: Blackness Castle e Midhope, molto vicini tra loro e ad una ventina di minuti dall’aeroporto. Siamo emozionati di passare sopra il Forth Road Bridge, soprattutto per avere la possibilità di ammirare il Forth Rail Bridge, ovvero uno dei ponti ferroviari più iconici di Scozia, lungo quasi 3km. Kristýna è meno contenta di noi, non le piace guidare su così lunghi tratti sospesa. È anche in construzione un terzo ponte parallelo ai due già esistenti.
Raggiungiamo Blackness Castle attraverso una serie di strette stradine di campagna, costeggiate da prati pieni di pecore bianche e nere. Il parcheggio è deserto, l’unico segno di vita viene dalla biglietteria/negozio di souvenir. Scendiamo e ci dirigiamo verso il muretto che si affaccia sul mare, da dove si ha una bella vista sui ponti sopra menzionati. Mi dispiacerebbe privarmi anche di questa visita, per cui chiedo se non sia un problema aspettarmi fuori 10 minuti mentre vado in esplorazione. Sono un genio: l’unico posto che riesco a vedere è quello più inquietante! il castello è infatti stato usato in Outlander come Fort William, ovvero dove Jamie viene frustato quasi a morte. Vado alla biglietteria, ma c’è un cartello che dice di ripassare a pagare dopo la visita perchè il custode è impegnato.
Sto per entrare, ma mi sale improvvisamente l’ansia: l’ingresso è stretto e buio, il soffitto basso… non posso fare a meno di pensare alle scene girate qui. Torno indietro, prendo Pavel per un braccio e lo trascino con me.
L’unica parte che realmente crea timore è però l’entrata, il resto è veramente bellissimo. C’è un pontile che si estende sul mare, da dove si possono ammirare i Forth Bridges e le mura del castello. Quando rientriamo, ci troviamo davanti il custode, che si scusa e che dice che sarà di ritorno a breve, dopo aver cambiato delle lampadine. Mitico. Il cortile interno è pieno di rocce e il suolo molto irregolare. Io saltello come un grillo, ma vedo che Pavel non condivide nemmeno un briciolo del mio entusiasmo; dopo averlo costretto a farmi qualche foto, lo rispedisco fuori. Ho il castello tutto per me! Salgo sulla torre e faccio il percorso lungo le mura; mi sento sopraffatta e fortunata e, di nuovo, vorrei non andarmene. Avevo però promesso di essere veloce, quindi a malincuore mi riunisco agli altri.
Nel frattempo il custode è rientrato, pago i biglietti (5,5£ a testa) e acquisto una guida al castello insieme a qualche altro souvenir. Anche lui si informa sul nostro viaggio e dice di essere felice che ci sia piaciuta così tanto la sua terra. Mi mancherete anche voi e la vostra quasi incomprensibile parlata, stanne certo.
Midhope dista appena 7km di suggestive stradine di campagna. Il sole fa splendere le foglie, che sembrano fatte d’oro. Si, siamo stati proprio fortunati. So che bisogna parcheggiare accanto ad un rivenditore di fuochi artificiali e proseguire a piedi, ma… oops. C’è un cartello che vieta l’accesso causa riprese. Volete dirmi che il cast poteva essere ovunque ed invece è QUI? ORA? STATE SCHERZANDO??
Ma so già che sono fregata. La parte più irrazionale di me vorrebbe comunque provarci, ma loro, i cechi, che quando si tratta di regole sono molto rigorosi, mi ignorano. Cara la mia Lallybroch, sarà per la prossima volta. Tra l’altro, adesso siamo decisamente in anticipo sulla tabella di marcia, senza sapere realmente come impiegare questo piccolo lasso di tempo. Dopo una rapida consultazione, decidiamo di andare comunque in aeroporto, che si trova ad appena 15km.
Facciamo il pieno all’auto (42£ in totale) e la restituiamo al banco Avis Budget. L’impiegato controlla la macchina e ci conferma che è tutto a posto e che i soldi saranno sbloccati nel giro di pochi giorni. Applauso a Kristýna, guidatrice modello!
Per il resto, non c’è molto da raccontare. Mangiamo un boccone, sbirciamo al duty free, aspettiamo. Ci imbarchiamo su un volo Ryanair per Londra, dove ci attendono le rispettive coincidenze. A Londra dobbiamo aspettare la bellezza di 4 ore. Stansted è il caos totale e già mi manca il piccolo scalo scozzese. Ed Edimburgo. E tutto il resto. Ceniamo in una delle catene presenti prima dei gate, che alla fine sono uno di fronte all’altro.
Salutiamo i nostri amici, consolati dal fatto che li rivedremo tra un paio di mesi. Vola tempo, vola per favore. E riportaci qui il prima possibile.
Considerazioni finali
* Blackness Castle: decisamente da vedere. La vista sui Forth Bridge, il mare, il castello in sè… tutto splendido
* Midhope Castle: sigh
* Scozia: ne abbiamo visto solo un pezzettino, eppure ci ha stregato completamente. Peccato per i voli dai costi quasi proibitivi (per stavolta per fortuna avevo dei risparmi), ma fateci trovare un’offerta e torneremo quanto prima!