Qual è una delle prime ricerche che si fanno quando ci si appresta a visitare una città, che sia la prima o la decima volta? Non credo di parlare solo per la sottoscritta quando dico che il cibo giochi un ruolo fondamentale, e che il mangiare bene rappresenti uno snodo cruciale nella riuscita o meno del viaggio.
In ordine sparso quindi:
“Dove mangiare a xxxx???”
“Cosa mangiare a xxxx???”
“Piatti tipici da provare a xxxx”
E via con altre mille possibili combinazioni.
È forse proprio il peso di tale “responsabilità” che mi ha frenata per anni dallo scrivere sull’argomento quando si tira in ballo la mia città del cuore, seppure dall’inizio mi venisse chiesto a gran voce di svuotare il sacco e condividere finalmente qualche indirizzo su dove mangiare a Praga. Se mi segui da un po’, o hai anche solo dato una sbirciata al blog, già saprai che qui sopra non sono rari i post dove condivido i cibi e/o i locali in giro per l’Europa dove tornerei senza pensarci due volte.
E allora che problema c’hai Celeste???
È che quando si parla del binomio Praga/cibo non mi sono mai sentita all’altezza. E la ragione è più semplice di quanto tu possa pensare: sono monotona.
Non ho provato, per anni e anni, niente degno di nota al di fuori della mia “comfort zone“. Ovvero Ovocný Světozor, KFC (in perpetua memoria dei tempi dell’Erasmus), la klobása dei chioschi in Piazza Venceslao (che ora non “esistono” più) e poco altro. A mia difesa c’è da dire che le pochissime cene praghesi erano per lo più in ristoranti con cucina internazionale (serba, armena, spagnola), mentre durante il giorno ero troppo impegnata a trottolare qua e là per sedermi e mangiare.
Finché non ho deciso di rallentare e godermi anche questo aspetto della mia Praga. Magari di trattenermi un po’ di più la sera ed alternare al “solito” qualcosa di locale. Intendiamoci, non aspettarti niente di memorabile, ma nemmeno di troppo scontato (Výtopna? U Fleků? Ecco, mai stata). In molti di quei (relativamente) pochi posti nuovi che ho provato e dove mi sono trovata bene, continuo a tornare.
Buon segno, no? Vuoi venirci con me?

Cosa mangiare a Praga
Ironicamente, tra i post più letti qui sopra c’è uno che riguarda proprio il cibo, non specificatamente a Praga ma in Cechia. Su quello sono ferratissima.
Non stiamo parlando di un Paese così vario quando si tratta di cucina, ed i piatti tipici da provare in Repubblica Ceca si trovano praticamente ovunque, a maggior ragione nella capitale. Dove, quello sì, bisogna piuttosto stare più attenti a cosa NON mangiare e come destreggiarsi tra le ormai troppe trappole per turisti. E allora partiamo da qui.
La prima, quasi scontata, la definirei quasi una “trappola consapevole”, perchè le fonti che la identificano come tale sono numerose quasi quanto quelle che continuano ad esaltarla. Sto parlando del trdlo, o trdelník, in italiano chiamato anche manicotto di Boemia. Ecco, non so cos’abbia di boemo, o di ceco, perché sulle sue origini se la discutono da sempre Ungheria e Romania. Il venderlo ad ogni angolo non lo rende certo tipico, ed i ripieni apparsi magicamente negli ultimi anni (gelato/nutella su tutti) dovrebbero far sorgere ulteriori dubbi. La spesa effettiva di produzione comparata al prezzo richiesto fa capire benissimo perché i commercianti locali l’abbiano spinto così tanto… Sia chiaro: liberissimo di provarlo e farti una tua idea, ma almeno con la consapevolezza che i dolci cechi della tradizione sono altri. Větrník, koláče, buchty e buchtičky, perník, ovocné knedlíky sono solo alcuni.

Discorso simile vale per un altro grande classico, ovvero il prosciutto di Praga (pražská šunka). Non lo si trova così spesso come il trdlo, e benché le origini di questo prosciutto affumicato con legno di faggio siano effettivamente boeme, non è per niente un piatto diffuso/consumato tanto quanto si possa pensare, al contrario. Non dimenticherò mai la faccia incredula di Pavel quando lo vide per la prima volta in un supermercato italiano. A Praga “lo spacciano” direttamente in Piazza della Città Vecchia, venduto a peso d’oro agli ignari turisti. Il mio consiglio è di evitare in toto e buttarsi su una più genuina klobása, salsiccia piccante/affumicata amatissima. O, se non ci si vuole separare dagli affettati, i sempre ottimi e vari chlebíčky. Purtroppo l’ho trovato solo in occasione dei mercatini di Natale di Praga, ma anche il bramborák, una sorta di frittata di patate, è uno di quei piatti simil street food per il quale vado matta e che andrebbe assolutamente provato. Insomma, di scelte ce ne sono in abbondanza anche senza farsi spennare.
Parlando in generale, la cucina ceca è bella ricca e piuttosto calorica. Salse, carne, brodi, burro sono all’ordine del giorno. Oltre ai piatti che ho velocemente elencato sopra, immancabile ordinare almeno una zuppa (quella al brodo di manzo con gnocchetti di fegato – hovězí s játrovými knedlíčky – la mia preferita in assoluto, ma la più celebre è quella all’aglio, la česnečka) ed almeno uno tra guláš (spezzatino con salsa alla birra servito con knedlíky, gnocchi di pane), svíčková (stufato di manzo servito con salsa di panna acida, knedlíky e marmellata di mirtilli rossi) e vepřo knedlo zelo (arrosto di maiale servito a fette con knedlíky e crauti lessi). Chiudo la lista con un altro mio punto debolissimo, il nakládaný sýr (che spesso è nakládaný hermelín), formaggio marinato in olio con spezie ed erbe aromatiche spesso accompagnato da peperoncini.

Dove mangiare a Praga (in centro ed immediati dintorni)
Colazione, ovvero svegliarsi con l’imbarazzo della scelta
Tra i pasti che consumo a Praga, la colazione è quasi sempre presente.
E questo perché il mio luogo del cuore ha una quantità di dolci e torte da far impallidire e ai quali non so proprio (ma nemmeno voglio) resistere. Ospite d’onore sul blog ma soprattutto sulle mie storie Instagram ogni qual volta mi trovo nella capitale ceca, ad Ovocný Světozor rimarrò fedele nei secoli dei secoli. La sede principale, aperta negli anni ’70 e che degli anni ’70 mantiene ancora l’atmosfera (un po’ meno negli orari di punta), si trova nel centralissimo ed iconico Pasáž Světozor, a pochi metri da Piazza Venceslao. Espresso e cappuccino discreti, cosa non scontata da quelle parti; ma da loro si va per le TORTE. Tantissime a tutte le ore del giorno e vendute a fette o in vasetti monoporzione. Ribadendo la mia monotonia, la scelta ricade quasi sempre sulla tipica míša (sorta di cheesecake con base al pan di spagna al cioccolato con sopra l’acidula ricotta ceca, marmellata d’albicocca e uno strato di cioccolato). Pavel invece va di větrník, che hanno in diverse misure e gusti. Ma ci sono anche molteplici opzioni salate. Oggi Ovocný Světozor di filiali ne ha una quindicina sparse per la città, il che è grandioso perché ovunque ti trovi ce n’è una nei paraggi (sì, il mio livello di ossessione è a questi livelli).
Oltre un secolo di storia ha invece una delle pasticcerie più prestigiose di Praga, Myšák, che si trova poco più avanti dell’ingresso del Pasáž Světozor, sempre lungo la Vodičkova. L’abbiamo provato per la prima volta solo nel 2025, ma credo che continueremo a tornarci perché non credo di aver assaggiato dei buchtičky con crema alla vaniglia più buoni. Piccola precisazione da fare: i cechi mangiano indistintamente dolce o salato a pranzo, ed è a pranzo che siamo in effetti andati con Pavel. Da italiana li avrei mangiati a colazione, nonostante la porzione sia più generosa di quello a cui sono abituata e riempia bene lo stomaco. Ma niente paura, perché la vetrinetta dei dolci offre una marea di altre opzioni. Lo ammetto, mi sono sentita come davanti a quella di un gioielliere mentre ammiravo incantata il loro indián, il kremrole, o i laskonky. Sembravano brillare nella loro perfezione estetica, fattore che si riflette anche nei prezzi. Ma è un’esperienza nell’esperienza, di cui fa parte anche la piccola sala dedicata agli ospiti. Le uova mi sono sembrate il loro punto forte per la colazione salata, ne propongono in tutte le salse (tra cui in tandem con formaggio e prosciutto nella Česká snídaně, la colazione ceca). La parte più difficile? Probabilmente trovare un posto libero. I tavolini sono pochi ed è spesso pieno.
Se ti stai chiedendo dove mangiare a Praga a colazione ma un po’ più “all’italiana”, bé… ti consiglio una pasticceria francese! Le caffetterie della catena PAUL, popolarissima, si trovano un po’ ovunque, aeroporto incluso. Croissant molto buono e burroso, eclairs per tutti i gusti, pain au chocolat ottimo. Per me ideale per una colazione veloce, anche se i prezzi in proporzione a ciò che offrono le due pasticcerie di cui sopra mi sembrano essersi alzati un po’ troppo.

Pranzo, una marea di opzioni anche per chi ha poco tempo
Ora, i locali meravigliosi che ho indicato per colazione sono delle opzioni perfette su dove mangiare a Praga anche per pranzo.
Ripartiamo quindi col mio amatissimo Ovocný Světozor, che oltre alla selezione incredibile di dolci è anche molto ben fornito per quanto riguarda il salato. In particolare, non potrai dire di essere stato in Repubblica Ceca (o Praga in questo caso) se non butti giù almeno un paio di chlebíčky. E da loro c’è davvero l’imbarazzo della scelta in quanto a varietà. Ogni volta che ne ho mangiati a casa di qualcuno, la versione base è sempre a base di burro/salsa, formaggio, uovo sodo e prosciutto cotto/salame con qualche verdura; qui si trovano un’infinità di opzioni sia per la salsa che per i formaggi e gli affettati. Ovviamente ci sono versioni vegetariane e a base di salmone/tonno. Insomma, un pasto veloce, tipico ed economico dove chiunque può trovare qualcosa per i propri gusti. Se si vuole rimanere più sull’internazionale, molto buone anche le bagels. E perché non chiudere il pasto con una točená zmrzlina, letteralmente “gelato alla spina”? La loro versione fragola/banana è tra le mie preferite.
Chlebíčky come non ci fosse un domani, ed altrettanto buoni, si trovano pure da Libeřské lahůdky, altra catena che offre cibo fresco e locale. Qui in realtà ci sono anche in formato più piccolo, ideale se se ne vuole assaggiare di molteplici senza pienarsi troppo. Ampissima la scelta salata, che comprende cibi tipici come řízek, bramborák, smažený sýr, bramborový salát (insalata di patate) e molte altre pomazánky (salse) da abbinare con carne e fritti. Davvero molto buoni sono i loro koláče, che offrono in vari gusti ed in versione ripiena. Questi sì un prodotto dolce davvero tipico da provare. In centro a Praga ne trovate uno lungo la (sorpresa sorpresa) Vodičkova (attenzione, la domenica è chiuso), ma anche alla stazione centrale (hlavní nádraží).
Tornando ai nomi già menzionati per colazione, da PAUL si trovano panini ripieni e baguette molto simili a quelli che abbiamo anche in Italia, quindi per me non è una delle opzioni da prendere in considerazione per pranzo. Lo è al contrario Myšák, dove è possibile ordinare dal menù snídaně (colazione) fino alle 5 di pomeriggio: come dicevo, noi ci siamo concessi i loro eccezionali buchtičky s vanilkovým krémem, ma le moltissime opzioni con uova e non solo sono sempre validissime.
Un angolo speciale dove mangiare a Praga si trova ad Anděl ed è il Manifesto Market. Tra i suoi coloratissimi container si possono gustare sapori da tutto il mondo e benché quelli cechi siano quasi totalmente assenti (ad eccezione della birra, quella non può mai mancare), è il luogo ideale per provare piatti nuovi in un ambiente davvero unico e che fa della sostenibilità il suo cavallo di battaglia.

I luoghi elencati finora sono bellissimi e validissimi, ma rientrano tra quelli “meno impegnativi” diciamo così. Ma prima di passare al resto c’è un’importante premessa da fare.
Una delle cose che preferisco dei ristoranti non solo di Praga, ma in Cechia in generale, è il denní menu. Dal lunedì al venerdì, di solito dalle 11.30 alle 14, praticamente tutti i ristoranti offrono un menù giornaliero, con una lista di piatti “pronti all’uso” che escono dalla cucina velocemente, per permettere a chi deve tornare al lavoro di non sforare il tempo a disposizione e di consumare un pranzo completo a prezzo inferiore rispetto a ciò che è presente nel classico menù alla carta. Le opzioni sono ogni giorno diverse e si possono consultare con un paio di giorni d’anticipo (in molti hanno il menù online). Questi piatti vengono preparati in numero limitato, quindi non rimanerci male se arrivi dopo le 13 e ciò che vorresti non è più disponibile.
Quando si parla di ristoranti i miei preferiti fanno nuovamente parte di una catena: Lokál. Nel caso di Lokál sarebbe forse più corretto usare il termine pub, ma da queste parti le due cose spesso si confondono (vedrai la velocità con cui la parola hospoda entrerà nel tuo vocabolario). Non cambia il fatto che ognuna delle sedi sparse per la città offra menù diversi e che il servizio sia eccellente, almeno nelle 3 che ho provato finora: Lokál Dlouhááá (in centro), Lokál Hamburk (il mio preferito, nel quartiere di Karlín) e Lokál Korunní (nel quartiere di Vinohrady).
Sempre a Vinohrady si trova U Houmra, che ufficialmente si fa chiamare ristorante ma è una hospoda bella e buona. Qui ci torniamo di anno in anno e, anche se i prezzi sono inevitabilmente aumentati (chi se lo scorda il menù a 99 kč) sono pur sempre onestissimi, con porzioni abnormi. Spingono forte sul fritto (smažený sýr, řízek, smažené žampiony) e i ben 200gr di contorno (principalmente patate, cucinate in qualsiasi modo) sono inclusi. Se si arriva prima delle 15, si può pranzare includendo una pinta di birra per meno di 10€ mancia inclusa. A questo proposito, la mancia in Repubblica Ceca non è obbligatoria ma è uso comunissimo lasciarla; c’è chi per comodità arrotonda (principalmente i cechi), ma la media è del 10-15% sul totale. Attenzione, perché nei locali più turistici del centro hanno preso l’orribile vizio di metterla in conto senza avvertire il cliente; controlla sempre lo scontrino prima di pagare!
Cena tipica, ma con un tocco di unicità
Flebilissima anche la linea che separa i locali “adatti” per il pranzo a quelli per la cena.
Lokál rientra sicuramente tra i posti dove mangiare a Praga a tutte le ore del giorno (e della sera). Un dettaglio che non ho specificato prima, e che da queste parti riveste un’importanza fondamentale, è la birra servita: fiumi di Pilsner Urquell servita nei 4 stili possibili (come ben imparato durante la visita alla Pilsner Urquell Experience in Piazza Venceslao), ma anche Kozel scura non filtrata.
A cena mi piace avere un occhio di riguardo anche per quello che bevo, per cui tendo a scegliere ristoranti che hanno un’offerta particolare anche da questo punto di vista. Quindi permettimi una piccola ma doverosa distinzione tra coloro che servono birra artigianale di altri e quelli che invece se la fanno “in casa”.
Nella prima categoria rientra Výčep, che abbiamo conosciuto grazie all’invito di un amico praghese DOC che voleva farci provare qualcosa di unico. Non so quanto unico nel suo genere effettivamente sia, ma di certo è stata un’esperienza unica per me. Lo spazio all’interno è ristretto ed occupato da tavoli principalmente condivisi. Le materie prime sono tutte di origine ceca, quando possibile prodotte/procurate direttamente dalle mani di chi lavora nel ristorante. I piatti che ne escono hanno sapori altrettanto tradizionali, ma rivisitati in un mix che è, appunto, unico. Davvero il posto giusto per chi cerca l’autenticità pura. Ad “annaffiare” il tutto la Dalešické pivo, birra artigianale prodotta nell’omonimo villaggio moravo che rientra sotto la municipalità di Třebíč. Viene da sé che il conto è più alto, ma ne vale (eccome) la pena. Per la cronaca, Výčep si trova a Vinohrady proprio lungo la Korunní, a poca distanza da Lokál Korunní e da U Houmra.
Nella stessa categoria rientra anche un ristorante che si trova al contrario nel cuore di Praga, Špejle. Non l’avevo mai notato nonostante la posizione centralissima e del consiglio devo ringraziare Jakub di Prague Craft Beer Tour, sempre alla costante ricerca di luoghi unici per i clienti che si affidano a lui per vivere un’esperienza indimenticabile. Il concept dietro a questo modernissimo locale è davvero originale: non c’è un menù fisso, ma ci si serve da soli andando a pescare tra mini porzioni in stile tapas calde o fredde che cambiano varie volte durante il giorno e che vengono fatte con gli ingredienti freschi/disponibili (con abbondanza di sapori anche internazionali). Ad ognuna di queste tapas sono infilzati uno o più stecchini, špejle in ceco, e si paga proprio in base a quanti stecchini si “consumano” (ad inizio 2025 il costo a stecchino era di 33 kč, 1,40€ circa). Ampissima la scelta per quanto riguarda cosa bere, con vari tipi di birra artigianale a rotazione (e la Kamenice fissa) più vini, distillati, liquori e cocktail.
Chi la birra se la fa in casa ed ha sia il birrificio che il locale in centro, quasi inevitabilmente sarà un posto piuttosto turistico. In linea di massima lo eviterei senza pensarci troppo, ma la curiosità di assaggiare certi prodotti artigianali era tanta da convincermi a cedere in un paio di occasioni. Devo ammettere che la mia esperienza in entrambi i ristoranti che sto per elencare è stata buona, inoltre il fatto che siano in prossimità del Castello li rende più “appetibili” per chi non ha troppa voglia di spostarsi per cena.
Pivovar Strahov, con annesso il ristorante Svatý Norbert (che poi è anche il nome delle loro birre), si trova proprio davanti all’omonimo monastero, famoso soprattutto per la sua biblioteca. Nonostante i molti coperti, sia all’interno che all’esterno, i tavoli vuoti si contano sulle dita di una mano; nonostante questo, il servizio per la mia combo preferita, birra alla spina + svíčková, è stato velocissimo. E anche se non sarà stata la migliore svíčková della mia vita, è andata giù alla grande con la loro ottima IPA. Interessante anche che il ristorante ed il birrificio abbiano due menù separati.
Meno propensa dopo aver letto alcune recensioni ero ad andare da Vojanův Dvůr, ma la loro produzione interna e la posizione vantaggiosa (oltre che alla raccomandazione di un amico) mi hanno convinta. Qui le birre alla spina sono appena 4, con una ležák perfetta soprattutto con la calura estiva da provare. Non ho visto niente di strano, niente extra infilati silenziosamente in scontrino o camerieri scortesi chiedere forzatamente la mancia come pare sia successo ad altri. Ho mangiato bene, veloce, ed accompagnata da un servizio molto cordiale (anche se in questo caso essere l’unica cliente che parlava ceco potrebbe aver aiutato).
Dove bere a Praga, birra ma non solo
In Repubblica Ceca la birra è una religione, non la definirei in altro modo. Non dimentichiamoci che siamo nella nazione che vanta da anni il record di consumo pro-capite. Quindi perché limitarsi a berla al ristorante, quando ci sono una miriade di pub e/o birrifici artigianali?
Non dimenticherò mai la mia prima mattina a Praga in Erasmus. Mamma e nonna mi avevano accompagnata, e mamma faceva le bizze perché voleva il cappuccino e il cornetto come se fossimo state al paesello in Toscana; troviamo un locale a caso in zona I.P. Pavlova che dall’esterno aveva l’aspetto di un bar, entriamo e al bancone troviamo 3 persone col boccale di birra in mano. Alle 7.30 di mattina. Ci siamo capiti.
Ne ho conosciuti di gran bevitori. Menzione d’onore va a Martin, colui che è riuscito a farmi bere 2 pinte in un paio d’ore con la promessa che la Fiorentina il giorno successivo avrebbe vinto (e vinse), e Petr, che a differenza del primo non molla di un millimetro. Loro, come la maggior parte dei cechi dalla mia generazione in sù, sono più per la quantità rispetto alla qualità, mentre io vado in direzione opposta. Ad una bella Urquell non dico mai di no, ma se posso brindare con una birra artigianale va molto meglio. Per questo a Praga mi piace andare dritta alla fonte, ovvero alla taproom del birrificio Sibeeria (vicino Piazza della Repubblica) o alla Vinohradský Pivovar (che manco te lo dico in che via di Vinohrady si trova).
Per interrompere la mia monotonia, chiudo con l’ultimo consiglio bevereccio che però (sorpresa sorpresa) non ha niente a che fare con la birra. Da Café Bar Pilotů a Vršovice a regnare incontrastati sono i cocktail. A quelli più o meno classici offrono una bella lista di signature cocktails, che oltre a spiccare per l’originalità degli ingredienti sono presentati in maniera eccellente. Dispiace quasi berli! Ovviamente c’è un’ampia scelta di opzioni analcoliche, accompagnata anche da altri liquori ed alcolici come gin, whisky, burboun, rum, tequila, vodka e chi più ne ha più ne metta. Ciliegina sulla torta, l’ambiente: piccolo e curato nei minimi dettagli, tra la musica di sottofondo e gli scaffali pieni di libri che ricoprono buona parte delle pareti fino al soffitto. Consiglio sicuramente di prenotare, ma anche di provare a sedersi al bancone per vedere i mixologist all’opera.
Per vivere Praga dalla mattina a notte inoltrata!
I miei consigli su dove mangiare e bere a Praga, in centro ed immediati dintorni: gli indirizzi
- Café Bar Pilotů, Donská 168/19 (Vršovice)
- Libeřské lahůdky, Vodičkova 730/9 (Nové Město) – Jugoslávská 675/3 (Vinohrady)
- Lokál Dlouhááá, Dlouhá 33 (Staré Město) – Lokál Hamburk, Sokolovská 55, (Karlín) – Lokál Korunní, Korunní 984/39 (Vinohrady)
- Manifesto Market, Ostrovského 34 (Anděl)
- Myšák, Vodičkova 710/31 (Nové Město)
- Ovocný Světozor, Vodičkova 39 (Nové Město)
- Pivovar Strahov & Restaurace Sv. Norbert, Strahovské nádvoří 301 (Hradčany)
- Sibeeria Tap Room, Soukenická 4/110 (Petrská čtvrť)
- Špejle, Jindřišská 937/16 (Nové Město)
- U Houmra, Šumavská 20 (Vinohrady)
- Vinohradský pivovar, Korunní 2506 (Vinohrady)
- Vojanův Dvůr, U Lužického semináře 21 (Malá Strana)
- Výčep, Korunní 1304/92 (Vinohrady)