Negli ultimi anni, il lavoro di valorizzazione di un territorio molto amato, ma ancora non completamente conosciuto come la limitrofa Val d’Orcia, ha raggiunto nuovi importanti obiettivi.
Sto parlando della Valdichiana senese, zona sempre più nota ai visitatori che arrivano sì dal resto d’Italia, ma anche da ogni angolo del globo. E se fino a qualche anno fa si trattava principalmente di una toccata e fuga nel celebre borgo medievale di Montepulciano, le cose stanno cambiando. C’è una consapevolezza diversa.
Tra i maggiori fautori di questa piccola grande rivoluzione del nostro territorio, c’è senza dubbio la Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese, che con il progetto Valdichiana Living sta riuscendo a far uscire da un anonimato ingiusto paesi come Trequanda, Castelmuzio, Petroio, Cetona e paradossalmente anche Chiusi, una delle culle della civiltà etrusca.
Al successo di Valdichiana Living, non poteva che seguire un nuovo progetto parallelo. Perché si sa: se l’occhio vuole la sua parte, anche lo stomaco non scherza. Nasce così Valdichiana Eating, che vuole valorizzare la nostra zona attraverso alcune delle eccellenze gastronomiche che ci invidiano in tutto il mondo.
Sono due i punti privilegiati che danno voce (e sapore) ad una Valdichiana senese mai così attiva, due botteghe che renderanno la partenza ancora più difficile.
Il progetto di Valdichiana Eating
Come dice il nome stesso, il progetto Valdichiana Eating nasce con lo scopo di promuovere i prodotti tipici gastronomici della Valdichiana senese, valorizzando in particolare la filiera corta. Dal produttore al consumatore, in maniera diretta e sincera. Non credo ci sia bisogno di presentarli questi prodotti, ma farò qualche esempio giusto per ribadire il concetto: Chianina, pici, aglione, affettati di qualsiasi genere (da provare in particolare la finocchiona, il rigatino toscano, la salsiccia di cinghiale ed il capocollo), pecorini, olio, vino.
Non ci si rivolge quindi più solo al visitatore, a chi arriva da più o meno lontano alla ricerca di qualità e tipicità, ma anche agli stessi produttori, affinché si sviluppi una rete che coinvolga ogni elemento della filiera. Il primo passo, oltre ai classici tour enogastronomici, è stato quello di aprire due punti di riferimento nel territorio, per far sì che questo principio possa essere espresso al meglio: le botteghe Valdichiana Eating.
La bottega Valdichiana Eating di Trequanda
Trequanda è un borgo medievale della Valdichiana senese al confine con la Val d’Orcia e le Crete Senesi. Già questo basterebbe insomma a renderlo speciale; ma perché accontentarsi? Bandiera arancione del Touring Club Italiano, dal 2018 fa parte del registro dei paesaggi rurali storici, ma soprattutto (almeno per la questione cibo) è una delle Città dell’Olio.
L’olio extravergine d’oliva. La sua grande eccellenza. Non è certo un caso che la Bottega Valdichiana Eating, inaugurata proprio in occasione del blog tour di sabato 20 luglio 2019, al suo interno custodisca un antico frantoio in pietra, oltre ad un possente torchio rimesso in sesto per l’occasione. La bruschetta olio e pane toscano, rigorosamente senza sale, o pane ai cereali, è già di per sé un’accoppiata invincibile, se poi è accompagnata da verdura di stagione fresca, pecorini della zona di Castelmuzio ed un bel calice di Orcia D.O.C., cosa si può volere di più?
La Bottega Valdichiana Eating di Montepulciano
Montepulciano ha probabilmente bisogno di qualche presentazione in meno rispetto a Trequanda.
Famoso borgo medievale, il suo prodotto simbolo non si versa sul pane, ma dentro un bicchiere; Montepulciano è infatti una delle città del vino, ed il suo Nobile D.O.C.G. è famoso ed apprezzato a livello mondiale.
Per questo la Bottega Valdichiana Eating, inserita in un contesto molto suggestivo in uno dei sotterranei di Palazzo del Capitano, in Piazza Grande, non può non offrirne una bella varietà. Non solo vino, ma anche vin santo, magari accompagnato da qualche cantuccio (alle mandorle per i tradizionalisti, al cioccolato per i più golosi) rigorosamente da inzuppare. Sono partita dalla fine, ma non posso non menzionare le salsicce di cinghiale, o la marmellate da abbinare a pecorini speciali (come il Gran Riserva o il marzolino al tartufo), o ancora una salsa all’aglione che si sposa alla perfezione con i salumi. Aglione, altro grande gioiello locale. Provatelo su una fetta di pane insieme al rigatino toscano, e mi ringrazierete da qui all’eternità.
E come se il cibo non fosse sufficente, il lasciarsi coccolare in un’atmosfera da bottega appunto, quella che spesso si ricerca ma che ormai difficilmente si trova, è un bonus non da poco. Coccola che ti segue anche se non puoi fermarti: per accontentare anche coloro che vogliono assaporare le eccellenze del nostro territorio, ma che non hanno proprio il tempo materiale di sedersi e rilassarsi, c’è la possibilità di acquistare un pratico cestino da portare via, riempito di qualsiasi prodotto presente sul menù.
Il progetto è ancora agli inizi, ma uno degli obiettivi primari è quello di mettere a disposizione del visitatore un’ampia quantità di prodotti tipici locali chianini del maggior numero possibile di aziende associate della zona. Una vetrina certificata, un mercato del gusto per chi vorrà farsi travolgere da quei sapori che, credete a me, potreste cercare per una vita senza mai riuscire a trovare.
Dite la verità, non avete una gran voglia di raggiungerci?
