Sono infinite le ragioni per cui amo la Slovenia e la sua capitale.
Lubiana è una sorta di microcosmo che rispecchia come forse meglio non potrebbe il paese che rappresenta. Che, per sintetizzare al massimo il concetto, si può riassumere col classico “nella botte piccola c’è il vino buono”.
Perché in fondo la parola chiave è proprio quella: piccola.
Lubiana è piccola, la Slovenia pure. Un dato di fatto che custodisce un’accezione assolutamente positiva. Perché in Slovenia c’è tutto ciò che un viaggatore possa desiderare, e a distanza ravvicinatissima. Mare, montagna, colline, vigneti, grotte sotterranee, aree termali, campi di luppolo a perdita d’occhio, monumenti storici risalenti a migliaia di anni fa. Il polmone verde d’Europa custodisce questo e molto altro.
La capitale è ovviamente meno diversificata, ma dal punto di vista turistico (l’unico di cui posso parlare) è pressoché perfetta, senza contare che la sua posizione centralissima permette di raggiungere in breve tempo ogni angolo del paese.
Se avete in programma di passare qualche giorno in Slovenia, una delle soluzioni più semplici è quindi proprio quella di “usare” Lubiana come base per i vostri spostamenti. Le possibilità per escursioni in giornata sono innumerevoli e davvero per tutti i gusti, oltre che poco impegnative, specialmente se si gira in auto.
Per questo voglio suggerirvi 5 idee per delle gite fuoriporta basandomi su alcune peculiarità di luoghi davvero unici.
(Piccolo spoiler: non troverete le accoppiate lago di Bled/lago di Bohinj, nè tantomeno grotte di Postumia/castello di Predjama. Belle, bellissime, ma la Slovenia è molto di più di quelle poche zone dove si dà appuntamento mezza Europa).
Per gli amanti del vino e della montagna: Maribor – Pohorje
Maribor, Marburgo in italiano, custodisce la vite più antica al mondo, iscritta addirittura nel Guinness dei primati. Va da sé che la tradizione legata al vino e alla sua produzione abbia radici antichissime e la elegga come destinazione ideale per gli amanti della bevanda di Bacco. Per completare il quadro, sulle colline appena fuori i suoi confini, in localià Vodole, di recente è stata anche inauguata una fontana del vino. Tuttavia, la stara trta e l’aspetto eno-gastronomico non sono certo l’unica ragione per visitare la seconda città più grande di Slovenia.
Il centro storico è piccolo, ma custodisce un’atmosfera d’altri tempi, decisamente romantica soprattutto di sera. Passeggiare lungo il fiume Drava, ammirare l’intricata struttura dello Stari Most (Ponte Vecchio), attraversare l’antico quartiere ebraico e passare in rassegna vicoli, chiese e l’antico castello, godersi una fetta di torta nella Piazza Centrale… vivere e godersi ogni angolo senza fretta e senza ressa.
Questo è ciò che offre Maribor in un giorno.
E se la visita della città dovesse impiegare meno tempo del previsto, potete sempre optare per un giro in bicicletta o una bella sciata, a seconda della stagione, sulle montagne di Pohorje. Il gruppo di vette alpine si trova a sud-ovest della città ed è un vero paradiso per gli amanti della natura. Piccola curiosità legata alla zona: l’ormai famoso vigneto attraversato da una pista ciclabile a forma di cuore si trova proprio qui, in località Svečina.
Per gli amanti della storia e della birra: Celje – Žalec
La piccola Celje è il paradiso per gli amanti della storia.
Un indizio di quanto la città in passato abbia avuto un ruolo di primo piano ce lo dà nientemeno che la bandiera slovena: le tre stelle che sovrastano la cima del monte Tricorno appartenevano allo stemma della casata dei conti di Celje. A loro si deve la costruzione del castello più antico del Paese, e poco importa se gli interni sono andati quasi completamente persi. L’imponente costruzione, dall’alto di una possente roccia, catapulta dritti nel medioevo.
Entrando invece nel cuore del vecchio Palazzo del Principe, tra i vicoli del centro, si torna ancora più indietro, addirittura al III secolo, quando Celje si chiamava Celeia e rappresentava un punto strategico vitale per l’impero romano.
Alle grandi storie si allacciano poi altre più “piccole”, eppure non meno care agli abitanti. Scoprite chi erano Josip Pelikan ed Alma Karlin, o come mai Alfred Nobel era un abitué da quelle parti.
I punti di interesse non si limitano però ai confini cittadini. A pochi chilometri, nella piccola località di Žalec, si trova la prima fontana di birra d’Europa. Dopo aver acquistato un boccale dotato di microchip, è possibile attingere a 6 diverse cannelle che offrono altrettanti tipi di bevanda. E ce n’è davvero per tutti i gusti, inclusa una particolare birra dal colore verde acido! D’altra parte siamo nella zona del birrificio più grande di Slovenia, quello di Laško, e da queste parti è il luppolo a farla da padrona. Luppolo e stabilimenti termali, altro grande vanto della regione.
Per gli amanti del folklore e del relax: Ptuj
Proprio come Celje, l’altrettanto piccola Ptuj ha il suo bel castello ed un centro storico “abbracciato” da un fiume.
Questo si è conservato decisamente meglio ed accoglie i visitatori con un cortile in perfetto stile rinascimentale italiano, oltre ad un museo di armi medievali con pochissimi eguali in Europa. Ciò che più colpisce, oltre l’oggettiva bellezza e l’encomiabile lavoro di restauro di ampie zone, sono la sua comunità e le sue tradizioni. Una su tutte: il kurentovanje, ovvero il carnevale, così importante da essere entrato nei beni immateriali dell’UNESCO.
La maschera tipica di Ptuj è il Kurent, un bestione enorme e spaventoso con tanto di corna, campanaccio e manto peloso. L’aspetto minaccioso è fondamentale per svolgere il suo lavoro: scacciare l’inverno ed accogliere la rinascita portata dalla primavera. Gli inizi di febbraio vedono riversarsi in città oltre 120.000 visitatori, ma niente paura: se il periodo per voi non è dei migliori, potete sempre ammirarne un esemplare all’ufficio del turismo locale.
Nella stessa piazza dell’info center, piccolina eppure da molti considerata il cuore di Ptuj, si trova anche la stele funeraria più antica di Slovenia. Il Monumento ad Orfeo è uno dei simboli della città al pari del Kurent, molto amato dagli abitanti. Per i quali ogni occasione è buona per riunirsi e fare festa brindando con un buon bicchiere di vino! Sono molteplici le celebrazioni che vengono organizzate durante tutto il corso dell’anno, con il castello e gli splendidi monasteri a fare da sfondo.
Una mezza giornata è sufficiente per ammirare ed apprezzare ciò che Ptuj ha da offrire, quindi perché non concluderla in bellezza con una vera dose di relax? Il centro termale locale, rinomato a livello europeo, offre trattamenti più o meno brevi, sia che abbiate un’oretta a disposizione o che vogliate fermarvi per un pomeriggio, una notte, una settimana….
Per gli amanti della natura: le grotte di San Canziano
Che larga parte del territorio sloveno sia di origine carsica è risaputo. Così come è risaputo che le sue grotte sotterranee abbiano davvero pochi eguali a livello mondiale. Non appena si attraversa il confine, sembra però che l’unica opzione sia rappresentata dalle grotte di Postumia, pubblicizzatissime ovunque (al casello per rientrare dalla Croazia c’era pure il tipo che dava il volantino a noi autisti fermi in attesa di controllo, per dire). Facendo qualche ricerca però ne sbucano fuori altre, non altrettanto affollate ma, udite udite, iscritte nel patrimonio UNESCO (insieme alle miniere di mercurio di Idria). Sto parlando delle incredibili grotte di San Canziano.
La ragione di tale onoreficenza è presto detta: il fiume Reka, che attraversa questa piccola porzione di Slovenia, forma il canyon sotterraneo più grande d’Europa. Al suo interno si nasconde un ecosistema unico e delicatissimo, tanto che non tutte le grotte sono accessibili ed è assolutamente vietato scattare foto. La visita guidata prende un paio d’ore, ma è possibile passeggiare tra le doline collassate secoli fa e godere dello spettacolo anche dall’alto. Insomma, l’esperienza è una di quelle che rimangono impresse in maniera indelebile.
Per gli amanti della del mare e del buon cibo: Pirano e Capodistria
Tra le escursioni giornaliere da Lubiana non poteva assolutamente mancare la parte costiera della Slovenia che, per quanto piccola, è il pezzo che va a completare un puzzle praticamente perfetto.
E come non iniziare con Pirano, una perla di chiarissimo stampo veneziano? In estate, grazie alle sue spiagge, è davvero affollata e rovente, ma durante tutto il resto dell’anno è la destinazione ideale. Sono i suoi vicoletti un po’ sgarrupati, i colori brillanti di Piazza Tartini, i punti panoramici che partono dalle antiche mura giù giù fino al mare a renderla unica. Un susseguirsi di tanti piccoli elementi sovrastati da una chiesa, quella dedicata a San Giorgio, l’unico edificio ad avere un po’ di “respiro”.
Anche a Capodistria la mano veneziana si sente, eccome se si sente. A livello estetico non c’è paragone con Pirano, d’altra parte stiamo parlando di una città portuale, nel suo caso il porto più grande della Slovenia. Ma il centro storico ha un suo perché, specialmente in Piazza Tito con la cattedrale ed il Palazzo Pretorio, anche se sono i soliti vicoli sgarrupati a rapirmi l’anima.
Ciliegina sulla torta, gli amanti del buon cibo e del pesce fresco non rimarranno affatto delusi dalla proposta gastronomica dei ristoranti cittadini. Un super rapporto qualità-prezzo probabilmente dettato anche dal fatto che in molti si spingono fino a Pirano e Portorose, ma in pochi di fermano a Koper.
Di tutte queste escursioni da Lubiana io conosco solo Pirano e Capodistria. Sono stata invece a Kranj, a pochi km da Lubiana, dove ho soggiornato spendendo molto meno che a Lubiana e dove ho scoperto un centro storico molto raccolto ma molto interessante!
Ciao Marina!
A Kranj sono stata anch’io e mi è piaciuta molto, ma per passarci tutto il giorno ci vuole un po’ di fantasia 😀
Volevo metterlo in coppia con Skofia Loka, che è sulla mia lista da secoli, ma ancora non sono riuscita ad andare. Sicuramente aggiornerò il post, spero in un futuro non troppo lontano. Buona giornata!